Genova. Unioni civili, il miracolo di Tursi

  

di MARCO PREVE
METTETE assieme in una stanza i genitori omosessuali con i custodi dei valori cattolici, i leader dei gay con i sostenitori della famiglia tradizionale e poi… A raccontarla come un semplice elenco sembra quasi l’inizio di una barzelletta, ma in realtà, quanto accaduto l’altra mattina nell’ufficio dell’assessore comunale Elena Fiorini, è un evento storico per Genova. Per la prima volta, infatti, si sono ritrovati a tu per tu, “costretti” a sedersi attorno ad un tavolo, i rappresentanti di associazioni e gruppi che, per valori e scelte di vita sono agli antipodi. L’occasione è l’inizio del percorso intrapreso dall’assessore Fiorini per istituire il Registro comunale delle unioni civili.
«In effetti è stata la prima volta, l’esperienza è stata davvero utile — commenta l’avvocato Anna Panfili del Forum Ligure Associazioni Famigliari di ispirazione cattolica — e ne siamo grati all’assessore. Confrontarsi e capire le ragioni degli altri è fondamentale anche se poi si può restare fermi sulle proprie posizioni, ma senza pregiudizi. Alla vigilia avevamo forse dei timori e mi chiedevo quale fosse lo scopo della riunione e immaginavo dialoghi non rispettosi dei valori altrui. Invece
è andata bene. Anche noi siamo contro ogni discriminazione ma crediamo che non sarà con un Registro che potranno essere sconfitte, mentre sulle politiche famigliari delle istituzioni ci rifacciamo alla Costituzione che riconosce la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna».
Sulla stessa lunghezza anche il parere di Ostilia Mulas per Arcigay: «Il mio giudizio è positivo perché prima di tutto l’amministrazione Doria ha dimostrato di essere coerente rispetto al programma della campagna. Con le associazioni cattoliche non ci eravamo mai incontrati e la conoscenza diretta può aiutare a smussare gli angoli, perché segregarsi nei propri spazi limita la comprensione. Certo è che le posizioni sono difficilmente conciliabili. Credo che ci siano pregiudizi che dipendono non da cattiveria o ideologia ma dal fatto che molti si sono sempre accostati a queste tematiche vivendole come un conflitto».
Giovani Fantoni per le famiglie Arcobaleno dei genitori omosessuali aggiunge: «Se non altro ci siamo tutti resi conto che eravamo lì per un unico obiettivo: migliorare la vita delle nostre famiglie, dei nostri figli, pur partendo
da punti molto lontani. Il muro contro muro è generato soprattutto dalla mancanza di conoscenza e dialogare attorno ad un tavolo serve ad annullare le distanze ».
Alla riunione, la prima di un se-
rie, hanno partecipato le associazioni: Linfa, Arcigay, Equality Italia, Agedo, Forum Associazioni Familiari, Alpim, Anspi, Famiglie Arcobaleno, Bethel, Genovagaya,
Aiaf.


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