I delegati Arcigay promuovono Ferrara

  

Giunge oggi al terzo e ultimo giorno il quattordicesimo congresso nazionale di Arcigay, con la votazione delle due mozioni, del presidente nazionale e delle altre cariche statutarie per il prossimo mandato triennale. Due dunque le mozioni sottoposte al voto degli aventi diritto: “Liberiamo l’Uguaglianza” proposta dal presidente in carica Paolo Patanè e da Paolo Ferigo, in lizza per il ruolo di segretario nazionale, e “Uguaglianza e libertà” presentata dallo sfidante, e Michele Breveglieri, candidato alla carica di segretario nazionale. La giornata di ieri ha visto la riunione delle cinque commissioni tematiche: una sullo statuto, una elettorale, una organizzativa, una sulla salute ed una politica. Delegati e delegate da tutta Italia decideranno l’agenda politica dell’associazione per il prossimo mandato triennaleI documenti stilati al termine del loro lavoro saranno sottoposti all’assemblea plenaria che torna a riunirsi oggi. (Gabriele Rasconi)
Per partecipare al 14° Congresso nazionale Arcigay, assicurano, non sono certo rimasti al verde. All’indomani della polemica lanciata dalla ventina di circoli “dissidenti”, i delegati impegnati ieri nelle Commissioni di lavoro smentiscono l’immagine di Ferrara dai «costi di soggiorno salati» e giudicano tutt’altro che «penalizzante» la scelta di tenervi il Congresso. Prenotazioni anticipate (le date dell’appuntamento sono note da mesi) e sconti per gruppi numerosi hanno anzi reso la tre giorni ferrarese piuttosto economica. «Ci siamo mossi per tempo e il costo finale è di 100 euro a candidato con viaggio e alloggio in hotel», chiarisce un rappresentante proveniente da Napoli, Fabrizio Sorbara. Nello stesso albergo (una struttura in pieno centro storico) «in tre in una stanza tripla spendiamo 70 euro – aggiunge Giuseppe Baraldi da Modena – E abbiamo apprezzato molto l’accoglienza che ci ha riservato la città». Un altro gruppo da Milano, spiega Marco Mori, ha invece deciso di sistemarsi in miniappartamenti, e la spesa totale per 14 persone è risultata inferiore ai 700 euro («benzina compresa!») Soddisfatto anche Valerio Barbini da Genova: «Al nostro gruppo sono state proposte stanze doppie a 30 euro a testa e singole a 50, non ci possiamo lamentare». Più complicato raccogliere le voci dei circoli ribelli, anzi quasi impossibile visto che ieri si è registrata una specie di Aventino tra i delegati del congresso. Al termine della mattinata di lavori il numero legale di 124 iscritti era stato raggiunto, ma le 156 iscrizioni risultavano comunque ampiamente inferiori ai 262 aventi diritto, a conferma che la polemica va ben oltre gli aspetti economici. La querelle sui costi«è stata una pura e semplice mistificazione da parte di una maggioranza che si sta stracciando le vesti perché è diventata minoranza», taglia corto Enrico Fusco, delegato di Bari.
E agli assenti ai lavori delle commissioni manda a dire: «Ponti d’oro al nemico che scappa». lnsomma il confronto tra il presidente uscente Paolo Patanè e lo sfidante Flavio Romani, alla guida del circolo Arcigay di Ferrara “Circomassimo”, si annuncia tutt’altro che indolore. Alla vigilia del Congresso era stato Patanè a lamentare una “campagna elettorale” «troppo violenta nei toni», profetizzando l’assenza di «molti delegati» spaventati «da costi di soggiorno salati». Contestazioni che Romani ha rimandato al mittente: «Accuse fuori misura». E ai malumori espressi dai circoli per una presunta mancanza di democrazia aveva replicato: «Nessun inciucio, nè indebolimento nell’organizzazione: siamo limpidi». Alessandra Mura


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