Lotta contro l’omofobia e sfida per il vertice

  

di STEFANO LOLLI
SI E’ APERTO con un minuto di silenzio «per il ragazzo con i pantaloni rosa». E con l’intenso omaggio a Giorgio Bassani. Poi il congresso nazionale dell’Arcigay, che terrà banco sino a domani, si è trasformato in un confronto vivo fra mozioni e candidature. Sarà un testa a testa tra il presidente uscente Paolo Patanè, catanese, e Flavio Romani che da Ferrara tenta la scalata ai vertici dell’associazione che tra città e provincia conta circa 2200 soci, e 160mila su scala nazionale. «IL TEMA del congresso è Diritti oltre la crisi’ esordisce Romani , perché in questi momenti di difficoltà si tende a privilegiare il disagio economico, quasi che le questioni sociali possano passare in secondo piano. Allinearci all’Europa in termini di uguaglianza e tutele è invece decisivo». Concorda Patané: «Aumentare i diritti significa aumentare le possibilità di un riscontro effettivo delle politiche di carattere economico afferma il presidente uscente , una società che si realizza in chiave sociale diventa più forte in tutto». Gli aspetti principali riguardano «l’estensione dei matrimoni civili aggiunge Patané e una legge vera contro l’omofobia». Concordano anche i due sfidanti alla presidenza «sui temi di fondo sorride Flavio Romani , mentre sulla situazione interna all’Arcigay siamo su posizioni distanti. Io immagino un’associazione che guardi meno ai personalismi e punti forte sulle lotte reali che attendono le persone omosessuali e non solo». BISOGNERA’ attendere domani, quando i 260 delegati provenienti da tutta Italia andranno al voto (utilizzando fra l’altro un sistema elettronico, con un telecomando’) per capire quale linea prevarrà. Intanto un risultato è promesso dal ministro Elsa Fornero (titolare delle Pari Opportunità), che nel messaggio di saluto ha annunciato la costituzione del gruppo nazionale di lavoro delle associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, ndr), cui partecipa anche Arcigay, che collaborerà all’individuazione delle misure «che possono essere concretamente adottate per il contrasto delle discriminazioni». La Fornero ha anche «stigmatizzato l’ennesimo intollerabile atto di omofobia che ha avuto esiti tragici per un giovanissimo» e ribadito la ‘convinzione sulla necessita’ di urgente riconoscimento a livello normativo dei reati di omofobia e transfobia».


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