Arcigay ai preti di frontiera: con noi contro l’omofobia

  

All’Università della Terza età, con sede in viale Ungheria 22, oggi, dalle 18 alle 19, parte il corso di naturopatia tibetana a cura della naturopata tibetana Monica Lazzara diplomatasi nel 2001 con il medico tibetano dottor Pasang Yontain Arya, di Milano, specializzata in fitofarmacopea ed alimentazione a Khatmandu Nepal. Il corso si pone l’obiettivo di dare all’utente un’educazione di tipi alimentari con particolare attenzione ai fattori mentali che creano disfunzioni nel corpo. Per informazioni e prenotazioni 0432-508042, www.utepaolonaliato, e-mail:[email protected].
«Dopo le pesanti parole del vescovo di Trieste Crepaldi e del suo braccio destro don Malnati, parole che offendono le persone omosessuali e le loro famiglie e che rappresentano una pericolosa manifestazione di intolleranza omofobica, abbiamo deciso di rispondere con una civile manifestazione di protesta per evitare che si continui ad alimentare un clima di odio nei confronti degli e delle omosessuali nel nostro Paese e nella nostra regione». Con queste parole il presidente del circolo Arcigay e Arcilesbica “Arcobaleno” di Trieste, Davide Zotti annuncia la manifestazione che le principali associazioni omosessuali di tutta la regione terranno domani alle 15 davanti alla curia di Trieste in via Cavana. «Ci appelliamo a quanti nella chiesa cattolica rifiutano l’intolleranza – continuano i referenti di Arcigay – e invitiamo i “preti di frontiera” a dimostrare nei fatti, e non solo a parole come avvenuto nella recente lettera di Natale, il loro dissenso rispetto alle posizioni intolleranti delle gerarchie ecclesiastiche e la loro vicinanza alle persone omosessuali, partecipando al nostro fianco al presidio davanti alla curia di Trieste». Il presidio, che ha già ottenuto l’adesione, tra gli altri, dell’associazione “Certi diritti” e dei Cobas del Fvg, prende le mosse dalle parole dell’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, che aveva fortemente criticato la recente campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia organizzata nel capoluogo regionale da Arcigay Trieste. «La campagna “Si va diritti all’amore”, che aveva ottenuto il patrocinio di Comune e Provincia di Trieste, lo ricordiamo – spiegano i referenti di Arcigay -, proponeva immagini quotidiane di vita familiare di coppie omosessuali. Immagini ritratte su dei manifesti affissi il mese scorso sugli autobus della rete cittadina per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’omofobia e della transfobia. Riteniamo che le istituzioni – prosegue Zotti – debbano prendere una posizione di ferma condanna di fronte alle parole del vescovo, con coraggio e senza ipocrisie, perché come cittadini di una democrazia non possiamo più accettare che influenti esponenti della chiesa cattolica oggi a Trieste definiscano l’omosessualità un “disordine”, calpestando la vita delle persone, istigando all’odio e alla discriminazione di gay e lesbiche».


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