Blundo all’Arcigay «Non sono omofoba»

  

L’AQUILA Reagisce Enza Rosetta Blundo, neo-senatrice aquilana del Movimento5Stelle, dopo la sua intervista nel corso del programma di Radio2 Rai «Un giorno da pecora». In un video che sta girando tutta la rete si vede la Blundo, incalzata da Giorgio Lauro e Claudio Sabelli Fioretti, mostrarsi incerta sul numero dei deputati. «Quanti sono?», le viene chiesto. E lei: «Cinque o seicento».
LETTERA APERTA
Ma in realtà è un altro l’argomento che fa insorgere la Blundo, che dopo alcune sue frasi nel corso dello stesso programma è stata tacciata di omofobia. Per questo ha scritto una lettera aperta indirizzata ai «cari amici di Arcigay. Sono terribilmente dispiaciuta per quanto emerso dall’intervista: è una chiara strumentalizzazione perpetrata nei miei confronti. Ho firmato con chiarezza l’impegno chiesto dalla vostra struttura nazionale per supportare una proposta di legge contro l’omofobia e a favore del matrimonio egualitario e dei suoi diritti correlati. A livello locale ho sempre risposto di buon grado a tutti i vostri inviti. La cosa che mi duole è che alcuni miei silenzi fisiologici, durante la messa in onda, siano stati stravolti totalmente dall’abile regia, dall’intervento fervente e rancoroso di Paola Concia che non mi ha permesso di esprimermi e dal contesto stesso (musiche di sottofondo che mi interrompevano, microfoni improvvisamente muti). E’ fuori discussione che io sia a favore dei vostri diritti. In Senato avrete il mio appoggio per le vostre battaglie ed ogni eventuale tentennamento o abbaglio dettato dall’inesperienza da parte mia, sono certa, sarà corretto e notificato dal mio gruppo, composto da molti giovani che vivono queste realtà direttamente o indirettamente sulla loro pelle. Sono pronta ad ogni apertura e confronto con il vostro gruppo, questi malintesi non fermeranno la nostra battaglia universale per il riconoscimento dei diritti».


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