Fratelli d’Italia, bufera sul video anti-gay

  

ROMA «Vota con la testa e con il cuore, non votare con il culo». La risposta ai due gay che a Sanremo, novelli fidanzatini di Peynet, raccontavano la delusione di non potersi sposare in Italia a suon di cartelli, è in un video su You Tube di due candidati alla Camera e al Senato in Veneto per Fratelli d’Italia. Alberto Romano Pedrina e Raffaele Zanon replicano così a Federico e Stefano «per difendere i valori della famiglia, quella vera, nata dall’amore di un uomo e una donna». La clip fa il giro del web tra indignazione e commenti grevi.
I due, ex assessore regionale alla sicurezza Pedrina e attuale presidente di Veneto Innovazione Zanon, nel loro messaggio usano lo stesso linguaggio dei due gay del Festival di Sanremo. Uguale la musica, un notturno di Chopin, identico il meccanismo dei cartelli sui quali i due veneti scrivono: «Crediamo in un’Italia pulita, dove la famiglia deve essere tutelata». E chiudono con una dichiarazione d’amore «a tutte le donne. E in particolare a Giorgia Meloni».
LE PROTESTE

Immediata l’ondata di indignazione. «Siamo all’omofobia elettorale» dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. «Più che offeso mi sento imbarazzato – commenta il leader di Sel, Nichi Vendola- bisognerà organizzare dei corsi di recupero per ignoranti». Si inalberano Pd e Verdi. Condanna il pidiellino Giancarlo Galan. E la Meloni, insieme a Guido Crosetto, chiede scusa ribadendo «la nostra ferma condanna per ogni specie di omofobia. Iniziative così volgari e superficiali non appartengono al nostro modo di fare politica».
IL BRAGHETTONE

Gli autori del video però non prendono bene la tirata d’orecchi e accusano: «Siamo in un Paese isterico, dove non si può fare un minimo di ironia che subito scattano riflessi pavloviani». Secondo Pedrina l’Italia mostra di tornare indietro: «Siamo al Braghettone, che vestiva i nudi michelangioleschi».
Precisazioni che non hanno convinto Franco Grillini, Presidente di Gaynet: «Dopo che persino i vertici di Fdi hanno preso le distanze risultano patetiche le rimostranze dei due candidati di Fratelli d’Italia sulla presunta mancanza di ironia di chi li ha giustamente criticati». Per Grillini, il video altro non è che «un esempio di cultura fascista allo stato puro, di omofobia brutale e di becero familismo». Se l’Arcigay ha parlato di «uno squallido tentativo di propaganda elettorale omofoba», Anna Paola Concia, deputata Pd e esponente della comunità omosessuale, ha detto di essere disgustata e richiamato l’immagine di un partito »ossessionato dai gay». Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib, a metà mattina aveva minacciato un boicottaggio di Fdi se la Meloni non avesse preso le distanze dal video.
C.Ter.


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