Padova. Nasce il coro gay, ma è aperto a tutti «Cantiamo contro la discriminazione»

  

Trovarsi assieme per dimostrare la propria passione per la musica cantando in coro. Ma non solo. Un coro infatti può essere anche una maniera per essere attivi contro le discriminazioni.
È nato anche a Padova un “coro gay”, che si è dato il nome di “Codice Inverso” e che sta muovendo ora i primi passi. «Abbiamo già una ventina di adesioni e stiamo svolgendo le audizioni – racconta Michele Castellaro, ideatore dell’iniziativa – Al primo incontro di presentazione (l’altra sera nella sede del circolo Arcigay Tralaltro in corso Garibaldi, ndr) c’erano una quarantina di persone ad informarsi sul progetto. C’erano sia etero che gay, molti interessati al coro al di là della questione dell’omosessualità».
L’idea di un coro gay, molto diffusa all’estero e che sta prendendo piede anche in Italia con un’esperienza analoga a Bologna e una a Roma, non è solo un vezzo, o addirittura una forma di “auto ghettizzazione”, ma qualcosa di più. «Non è solo un gioco – continua Castellaro – Si tratta senza dubbio di un’attività ricreativa, divertente, ma vuole essere anche uno strumento di sensibilizzazione su certe tematiche. Cercare di far emergere certe rivendicazioni attraverso la bellezza della musica, che crea un legame tra le persone».
Lo stesso Castellaro confessa di aver in qualche modo “unito utile e dilettevole” nel pensare a questo coro. «Sono sempre stato un appassionato di musica, cantavo già in un coro. Sapevo di Bologna, ma era per me impossibile lavorare con loro. Cantavo a Venezia e vivevo a Padova, dovevo spostarmi comunque. Poi parlando con gli amici è nata l’idea, mi hanno dato energia e io ho cominciato a darmi da fare per mettere in piedi la cosa, che oltre a essere una passione è anche un modo per ricavarmi uno spazio di attivismo».
Il coro gay padovano sta appunto iniziando ora il suo percorso. La collaborazione con l’Arcigay cittadina continuerà anche nei prossimi giorni, perchè il circolo Tralaltro metterà a disposizione lo spazio per le prove. «Io voglio battere il ferro finchè è caldo, approfittare ora di questo entusiasmo. Speriamo di iniziare a costruire un nostro repertorio già dalla prossima settimana». Magari già in estate al Pride Village potrebbe essere possibile vedere “Canone Inverso”. «Speriamo – conclude Castellaro – È un obiettivo ambizioso, ma ci proveremo».


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