Arcigay non festeggia quest’anno la Giornata della Donna ma invita alla riflessione e alla commemorazione. Il femminicidio in Italia prosegue a rimi incessanti: la violenza domestica, gli omicidi, le discriminazioni alle donne misurano l’inciviltà di questo Paese.
Arcigay festeggerà le donne quando al cultura maschilista e violenta sarà sostituita da una cultura delle differenze.
Le donne lesbiche in Italia e le donne transessuali sono doppiamente discriminate in questo paese. Nessun diritto al matrimonio, nessun diritto alla dignità sociale, discriminazioni sul lavoro, nessun diritto alla maternità. Dunque nessuna festa e la promessa dell’associazione, che accoglie molte donne lesbiche e transessuali, e che mantiene la difficilissima posizione di chi deve presidiare i diritti non ancora conquistati, di rilanciare il suo impegno su una questione fondamentale come il rispetto dell’identità di genere .
Siamo ben coscienti che l’impegno non può essere limitato ad una giornata sola ma che richiede un profondo cambiamento di prospettiva da parte di tutti.
Fino a qualche anno fa le questione di genere ci toccavano direttamente in modo più sindacale come risultato della confusione messa in atto tra genere e orientamento sessuale.
Oggi c’è la consapevolezza che la questione femminile riguarda il benessere le la felicità della specie umana tutta. Arcigay è una associazione mista, e proprio questo suo dna, può essere motore di quell’attenzione totale che merita la questione femminile all’interno dell’associazione.
L’uguaglianza e la piena parità impongono uno sguardo fermo al genere: il rispetto alle donne, alle donne lesbiche e alle donne transessuali è rispetto a tutti gli esseri umani.
Maura Chiulli, responsabile cultura Arcigay
Ostilia Mulas, presidente Arcigay Genova
Ottavia Voza, presidente Arcigay Salerno