Bologna: Appello delle associazioni lgbt, vottiamo “A”

  

In qualità di rappresentanti della comunità lgbt bolognese, di lavoratori e lavoratrici, di madri e padri, e soprattutto di cittadini e cittadine di Bologna, invitiamo la cittadinanza tutta, il prossimo 26 maggio, ad andare a votare in occasione del Referendum consultivo sui finanziamenti pubblici alle scuole private, e a votare “A”, per una scuola che sia pubblica, laica, gratuita e che sia quindi in grado di valorizzare ed includere tutte le diversità. Invitiamo tutti e tutte a far sentire la propria voce, nello spirito di una cittadinanza attiva, e di un’autorevole partecipazione all’interno di un dibattito che ci riguarda da vicino perché il tema dell’istruzione pubblica interessa ognuno ed ognuna di noi.

Se come associazioni lgbt affermiamo la priorità dell’istruzione pubblica è perché abbiamo l’assoluta convinzione che alla base dell’educazione ci debba essere il rispetto e la valorizzazione delle differenze, perciò una scuola inclusiva e che sia luogo e strumento di integrazione. Il pubblico non può esimersi dal farsi garante di tutto questo e non può demandare questa funzione a scuole che apertamente dichiarano di applicare modelli educativi confessionali, esplicitamente ostili alle nostre famiglie e al riconoscimento che per loro da sempre chiediamo. Non crediamo che una mancata concessione di finanziamenti pubblici alle scuole private possa avere delle reali ricadute sulla loro esistenza: le scuole private sono sempre esistite, anche in assenza di finanziamenti pubblici. Al contrario, concedere quelle risorse agli istituti pubblici, che versano in situazioni di vera precarietà, potrebbe dare loro quantomeno un dovuto contributo. E neanche vogliamo dimenticare che questa condizione di precarietà ha delle forti ricadute anche sul piano dell’occupazione nel settore dell’educazione, e di conseguenza sulla condizione del lavoro femminile in generale, dato che questo settore presenta una forte percentuale di occupazione femminile.

Scuole pubbliche e scuole private paritarie sono molto diverse tra loro, sia per composizione sociale che culturale: l’una, quella pubblica, più inclusiva, l’altra, quella paritaria, più esclusiva. I criteri di accesso agli istituti paritari nella maggior parte dei casi permettono esclusioni sia per reddito che per credo religioso (le scuole private paritarie a Bologna sono per lo più scuole cattoliche).

Sappiamo che la situazione della scuola pubblica a Bologna va inserita in un più ampio contesto nazionale, come sappiamo anche che il problema dei tagli alla scuola pubblica interessa tutto il Paese, con ovvie ricadute anche sulle nostre amministrazioni comunali. Crediamo però che da Bologna possa partire una risposta, che serva a rimettere il problema dei finanziamenti alle scuole pubbliche al centro di un dibattito che non si è mai esaurito; crediamo che questa risposta possa partire proprio dal basso, attraverso questo Referendum, e da una città che per tradizione ha sempre dato grande valore alle istituzioni e ai servizi pubblici.
Arcilesbica Bologna
Arcigay “Il Cassero”
Famiglie Arcobaleno
Agedo


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