Antinoo Arcigay Napoli, nel giorno dall’arrivo della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Parco Verde di Caivano, ritenendo importante la presenza dello Stato e pertanto condividendo la necessità dell’incontro tra l’alta carica della Repubblica e la comunità straziata dall’atroce violenza reiterata sulle due minorenni vittime di abusi, sente l’urgenza di rimarcare come la violenza subita dalle due ragazzine del Parco Verde sia generata da quella stessa cultura maschilista e patriarcale che genera ogni violenza di genere, compresa quella di matrice omofobica e transfobica.
Non è un caso, del resto, che il Comune di Caivano e l’UNAR hanno attivato proprio nel Parco Verde di Caivano il progetto legato al Centro Antidiscriminazione “Codice Rainbow“, di cui sono partner alcuni Enti del terzo settore LGBT+ come Pochos e Fondazione GIC, che, tra i vari servizi gratuiti offerti alla cittadinanza, prevede un laboratorio di “educazione al sentimento e all’affettività” e la realizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione contro l’odio, la violenza e le discriminazioni anche nelle scuole.
D’altronde è bene ricordare che circa tre anni fa, nel settembre 2020, il Parco Verde fece da sfondo alla tragedia che ebbe come vittima la giovane Maria Paola Gaglione, che in quel parco viveva con la sua famiglia e che fu uccisa dal fratello in quanto “colpevole” di amare un ragazzo transessuale.
Antonello Sannino, Presidente di Antinoo Arcigay Napoli e Daniela Lourdes Falanga, responsabile per i diritti delle persone trans e non-binary della nostra associazione, dichiarano congiuntamente: ”La presenza dello Stato, in frangenti come questo, è un segnale importante per dare voce al bisogno di legalità che cogliamo nei nostri territori, troppo spesso abbandonati alla miseria e alla conseguente marginalizzazione. Ma per arginare, che ha ucciso Maria Paola Gaglione e che ha permesso i drammatici abusi di fronte ai quali oggi siamo tutti sgomenti, occorre una presenza costante dello Stato che investa nella promozione di una cultura del rispetto e dell’inclusione, di una cultura che includa tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, una cultura che dica No in maniera esplicita e perentoria al sessismo, al machismo, alla violenza e all’odio in tutte le sue declinazioni. Quartieri come quello del Parco Verde di Caivano hanno bisogno di lavoro, istruzione, formazione, cultura e rispetto dell’altro, hanno bisogno di uno Stato presente e vicino ai bisogni veri della gente.”
Articolo tratto da https://www.arcigaynapoli.org/