0. Introduzione
In occasione del ballottaggio per le elezioni comunali del 26 giugno 2022 l’Ass. Peter Boom – Viterbo LGBT+ – Ass. Arcigay lancia cinque proposte concrete per la costruzione di un territorio moderno, plurale, affermativo, inclusivo e aperto a tutte e tutti. Nel rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (ONU, 1984), della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE, 2000) e della Costituzione della Repubblica italiana, chiediamo che le candidate alla carica di Sindaco della Città di Viterbo si impegnino a favorire politiche inclusive per riconoscere pari diritti e dignità alle persone LGBT+ e a favorirne il riconoscimento, l’inclusione e l’accettazione da parte di tutta la Comunità cittadina. La stessa Agenzia Internazionale per i Diritti Fondamentali, nel 2009, ha sostenuto che l’attuale situazione sociale riguardante le persone LGBT+ rappresenta un problema per tutta l’Unione Europea.
Invitiamo pertanto le candidate, Dott.ssa Chiara Frontini e Dott.ssa Alessandra Troncarelli a sottoscrivere la presente piattaforma, dimostrando quindi in maniera concreta il proprio interessamento e impegno formale a favore della comunità LGBT+ di Viterbo. Di seguito sono illustrati i punti della suddetta piattaforma:
1. Azioni contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia
Intento di realizzazione di politiche inclusive verso le cittadine e i cittadini LGBT+, attraverso l’approvazione di una regolamentazione contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia. Questa regolamentazione sarà intesa al fine di contrastare la discriminazione e la violenza contro le persone LGBT+, permettendo l’implementazione di buone pratiche e tutelanti in diversi ambiti: scuola, famiglia, istruzione, sanità, media e lavoro. Ulteriore fine consisterà nel facilitare percorsi di informazione e sensibilizzazione a tutela delle persone LGBT+ e nel creare servizi specifici di supporto come ad esempio, sportelli di ascolto sul modello degli sportelli già attivi presso le Associazioni Arcigay del Lazio.
2. Azioni contro il bullismo omofobico, lesbofobico, bifobico e transfobico
Dichiarazione di impegno concreto sul tema della discriminazione verso le persone LGBT+ all’interno del contesto scolastico.
Dall’Indagine Laboratorio Rainbow 2019-2020 promossa da Gay Center e Gay Help Line, e condotta su 1461 studenti di tutte le province della Regione Lazio (inclusa Viterbo), è emerso che circa il 14% degli studenti sono persone LGBT+. Nel Report Gay Help Line 2021 è possibile inoltre rilevare un trend in rialzo delle discriminazioni verso le persone LGBT+. Omofobia, lesbofobia,
bifobia e transfobia, discriminazione, stigma, abusi e bullismo, possono alterare significativamente il rendimento scolastico e il benessere psicofisico dei nostri giovani, sin dalla più tenera età. Da uno studio condotto su otto regioni italiane nel 2006, si rileva che 4 alunni su 10 alle scuole primarie e 8 alunni su 10 alle scuole secondarie di primo grado, è stato vittima di bullismo all’interno del contesto scolastico (Fonzi, 2009).
Nessuno studente può quindi essere lasciato solo e privo di supporto di fronte a questo dramma sociale, a tal fine si rende necessario aprire un dialogo bidirezionale e costruttivo fra istituzione scolastica e associazioni afferenti alla realtà LGBT+ sul territorio.
3. Riconoscere e garantire pari diritti a tutte le famiglie
Riconoscere e garantire pari diritti a tutte le famiglie è un atto doveroso e civile. È necessario includere in questo ragionamento anche le famiglie LGBT+ (omogenitoriali, arcobaleno…) e i loro figli e figlie, in particolare per facilitare l’accesso ai servizi comunali e alla pubblica amministrazione.
Sarà quindi necessario lavorare affinché sia possibile poter contare sul riconoscimento anagrafico per i figli delle famiglie arcobaleno e per promuovere politiche di informazione e formazione rivolte ai dipendenti della pubblica amministrazione, per le quali ci rendiamo sin da subito disponibili.
4. Costruire spazi per la cultura LGBT+
Un impegno concreto per progettare e costruire spazi e tempi dedicati agli aspetti culturali del mondo LGBT+ incentivando, sviluppando e sostenendo la realizzazione di occasioni culturali, mostre, spettacoli cinematografici e teatrali e di tutte le forme artistiche che si propongono di diffondere la cultura dell’inclusione e della differenza.
L’assunzione di questo impegno è finalizzata anche all’individuazione di uno spazio specifico dedicato all’associazionismo LGBT+ e alla promozione di campagne contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia.
5. Prevenzione collettiva e sanità pubblica
Incrementare il numero di attività finalizzate alla sorveglianza, alla prevenzione e alla tutela della salute psichica e fisica per le persone LGBT+. La più recente letteratura scientifica dimostra che la popolazione LGBT+, inclusa quella in età evolutiva, soffre generalmente di più alti livelli di ansia, depressione, abuso di sostanze, e di diverse patologie fisiche. Questa drammatica incidenza
nella popolazione LGBT+ è trasversalmente ricondotta alla presenza espressamente più elevata di abusi, vittimizzazioni e violenze nel tessuto sociale, che a sua volta sottopone queste persone ad un particolare tipo di stress nocivo e continuativo, chiamato minority stress (Meyer, 2003). I risvolti rintracciabili sul piano umano e persino su quello della spesa sanitaria, sono ormai innegabili. Si rende dunque necessario affiancare le associazioni LGBT+ sul territorio e i servizi della pubblica sanità, nella costruzione di percorsi di prevenzione e cura adeguatamente informati e formati in merito (specie se rivolti all’età evolutiva). È infine doveroso dedicare parte di questo impegno in direzione di politiche preventive e assistenziali, rivolte a persone portatrici o a rischio di contrarre HIV e MST (malattie sessualmente trasmissibili), implementabili tramite l’attivazione di specifici
check point presso i presidi locali dedicati e tramite iniziative di sensibilizzazione.