Secondo il Cardinal Bagnasco “la famiglia deve essere difesa da qualunque umiliazione culturale e da qualunque indebolimento strutturale e giuridico”.
Arcigay, allo stesso modo, chiede da anni di smetterla di umiliare la famiglia e di rafforzarla con istituiti giuridici che consentano a qualunque forma di affetto di costituirsi come famiglia, e che sia riconosciuta piena cittadinanza nell’accesso ai diritti a tutte le forme di amore.
Le parole del cardinale definiscono perfettamente la condizione delle famiglie gay e lesbiche, umiliate da un paese che non consente loro l’accesso al matrimonio ed escluse dalla debolezza del nostro ordinamento legislativo, decisamente arretrato rispetto a quelli della maggioranza dei paesi d’Europa. L’ottenimento di più dignità sociale per ogni famiglia è il traguardo di democrazia al quale aspirano le famiglie composte da gay e lesbiche.
Lla preoccupazione dello stesso Bagnasco, che ha dichiarato che anche l’Italia non sarebbe immune dall’approvazione di leggi sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, fa ben sperare per l’immediato futuro.
Se le intuizioni di Bagnasco sono esatte, a breve anche la famiglia omosessuale italiana sarà riconosciuta, tutelata e difesa per legge.
Flavio Romani, presidente Arcigay