Benedetto XVI non ci mancherà: è un nemico dei diritti e dell’uguaglianza e per anni è stato un megafono di omofobia e discriminazione e ha provocato inutili sofferenze a migliaia di gay, lesbiche e trans e alle loro famiglie.
Sono sue decine di riflessioni omofobiche cariche di violenza e odio come “occorre precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo”. Ancora, “i matrimoni gay sono un attentato alla famiglia” o “approvare forme di unione che snaturano l’essenza e il fine della famiglia, finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili” e “forme radicalmente diverse di unione sono un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.
Sono suoi anche accostamenti assurdi tra omosessualità e pedofilia, parole durissime contro le persone transessuali, l’inutile cacciata degli omosessuali dai seminari insieme a dannosissimi spot contro l’uso del preservativo che non hanno certo favorito la diffusione dell’unica barriera utile contro il virus dell’hiv.
Ci auguriamo, ma senza illusioni, che con il fallimento di Benedetto XVI che ha portato la Chiesa sul baratro, da Oltretevere ci sia finalmente un cambiamento totale di prospettiva.
Flavio Romani, presidente Arcigay