L’acido e la misoginia: il sonno della regione genera mostri.
Il nuovo, orribile, fatto di cronaca dell’avvocatessa pesarese sfigurata con l’acido fa montare rabbia in tutti i noi, per un crimine assurdo che mai pensiamo possibile nella nostra provincia, nella nostra regione, nella nostra cultura.
La stessa cosa successe quando, nell’estate 2010, due ragazzi gay vennero picchiati a sangue sul lungomare di Pesaro per essersi baciati. Sembrano cose impossibili nelle nostre tranquille e pacifiche città, dove, tutto sommato, “ci si conosce tutti e ci si vuole bene”.
I fatti riportano invece un’altra, ben triste realtà. La favola della provincia felice scompare miseramente e ci accorgiamo di vivere in un’orribile realtà, fatta di odio, tabù, violenza, e tutte le peggiori bestialità umane. Nel titolo abbiamo voluto richiamare la famosa opera dell’artista spagnolo Goya, Il sonno della ragione genera mostri, perché a parer nostro è di questo che si tratta: quando non si affrontano razionalmente i problemi di una società come la nostra, quando non si insegna nelle scuole ai bambini che l’uomo e la donna sono diversi ma uguali nella propria umanità, quando non si mettono in discussione le tradizioni millenarie che hanno costretto la donna in un ruolo di subalternità, quando non si educano i membri della società al rispetto si generano mostri. Le persone squilibrate, si dirà, esistono anche nelle società più perfette, ed è vero. Questa però non è una scusa.
Troppo poco si fa e si è fatto nel nostro paese per i diritti delle donne, qualsiasi statistica lo dimostra. Per non parlare poi dei diritti delle persone LGBT.
Esprimiamo la nostra vicinanza alla vittima ed alla sua famiglia, e chiediamo a tutte e tutti i pesaresi che questo fatto non venga dimenticato come il gesto di un pazzo, ma come un monito. Perché la nostra città non venga mai più infangata da una cosa simile.
Il comitato territoriale Arcigay Agorà.