Esprimiamo la nostra solidarietà alla persona aggredita la scorsa notte a Rimini. Abbiamo fiducia negli inquirenti e nelle istituzioni, e ci auguriamo che le indagini siano rapide e risolutive non solo per fare giustizia ma soprattutto per dare un segnale di sicurezza alla popolazione. A questo proposito vorremmo raccomandare di non limitare le investigazioni agli “ambienti gay”, per usare una trita e inverosimile formula giornalistica, ma di considerare nelle indagini soprattutto gli ambienti “antigay”, dove è certo più verosimile trovare individui inclini alla violenza, al disprezzo, all’aggressione con armi da fuoco.
È anche necessario sottolineare che l’uso di un certo linguaggio giornalistico nel dare le notizie può essere una concausa dell’esplosione del pregiudizio e della violenza omofobica che sta invadendo il Paese e la nostra città. Espressioni come “tendenze omosessuali”, “indagini in ambienti gay”, e l’uso di stereotipi e luoghi comuni alimentano l’isolamento, la discriminazione e il considerare i cittadini omosessuali come estranei, come se venissero da un altro pianeta, come se vivessero in un mondo a parte. Certe forme giornalistiche stereotipate alimentano il pregiudizio e l’omofobia, e sono gli ingredienti di un’informazione deformata e irreale, e quindi non corretta, che va a discapito e offende non solo i cittadini interessati, ma anche i loro amici, genitori, figli e colleghi.
Ufficio Stampa
Arcigay “Alan Turing” Rimini