Arcigay Udine. Il sindaco De Mattia deve scusarsi

  

“É così che si alimenta l’omofobia, ‘l’omofobia degli onesti’, quella che serpeggia anche nelle famiglie per bene. È così che un luogo istituzionale come un Consiglio Comunale tradisce il proprio ruolo di guida della comunità, prestandosi ad alimentare discriminazione e ignoranza invece di combatterla. Se quanto denunciato dal consigliere comunale Stefano Santarossa, unico a sentire la necessità di prendere le distanze da questi atteggiamenti, risponde al vero, il sindaco De Mattia deve scusarsi a nome di tutto il Consiglio Comunale, con la città di San Quirino, prima ancora che con la comunità omosessuale”.
Così il presidente del Comitato territoriale Arcigay “Nuovi Passi” Udine e Pordenone nell’apprendere, come denunciato del consigliere comunale Stefano Santarossa, che il Consiglio Comunale di San Quirino (Pn) è stato sede “di diffusa quanto bipartisan ilarità gratuita e battutine nei confronti dei gay”. A quanto l’associazione per la difesa dei diritti della comunità lgbt ha appreso, “pare che dalla maggioranza all’opposizione e fino a parte del pubblico che assisteva si siano molto divertiti alle spalle delle persone omosessuali”.
“Ci viene anche riferito che il sindaco stesso – prosegue Deperu – ha tenuto a definire ‘normali’ le coppie eterosessuali, per distinguerle da quelle omosessuali e, se fosse vero, ci troveremmo costretti a ricordare al signor Corrado Della Mattia che egli è sindaco delle persone gay quanto di quelle etero, gli piaccia o meno”.
Arcigay, lo ricordiamo, è impegnata da anni nella lotta all’omofobia con progetti nelle Scuole del Friuli Venezia Giulia, insieme alla facoltà di Psicologia dell’università di Trieste e, recentemente, anche all’Ufficio Scolastico Regionale. Progetti per i quali ha addirittura ricevuto la Medaglia dalla Presidenza della Repubblica e il sostegno del Sottosegretario all’Istruzione del Governo Monti.
“Duole riscontrare – continua il presidente di Arcigay Udine e Pordenone – come proprio l’ignoranza e l’inadeguatezza degli adulti sia la prima fonte di ‘educazione’ alla discriminazione dei propri figli. Ci appelliamo al senso di responsabilità e al rispetto delle istituzioni – conclude – e attendiamo un segno concreto di scuse da parte del Consiglio Comunale di San Quirino col quale saremo lieti di collaborare per abbattere insieme il pregiudizio”.