Bologna 16 dicembre 2013 – “Inaccettabile e fuori dal tempo”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, boccia drasticamente il modello di unioni civili annunciato dal segretario Pd Matteo Renzi e descritto oggi dalla stampa. La proposta, formalizzata in testo non ancora depositato e che porta le firme dei senatori democratici Marcucci, Cantini e De Monte, “rappresenta l’ennesimo arretramento del Partito Democratico in tema di diritti delle coppie omosessuali”, dice Romani. “Nel giro di pochi giorni il neosegretario ha fatto uno slalom confuso tra il modello di unioni civili alla tedesca e le civil partnership inglesi, per poi precipitare rovinosamente su un istituto (ancora anonimo) che taglia fuori totalmente l’omogenitorialità, e che affronta con un unico strumento il tema delle coppie di fatto omosessuali e eterosessuali. Una proposta che sposta le lancette indietro di anni, rimangiandosi tutti i proclami della campagna elettorale e che non tenta nemmeno di risolvere il tema della diseguaglianza. I diritti non sono negoziabili e l’uguaglianza non conosce approssimazioni: o c’è o non c’è. Perciò il Partito Democratico smetta di flirtare col centrodestra alla ricerca di un consenso che mai otterrà e compatti le forze parlamentari sulla proposta dell’estensione del matrimonio civile, l’unica nella quale si realizza il principio di uguaglianza. Matteo e Beppe – è l’esortazione di Romani ai leader di Pd e M5S – è qui che dovete firmare: solo il matrimonio ci rende tutte e tutti uguali. Qualsiasi altra strada rappresenterà inevitabilmente una risposta insufficiente per cittadine e cittadini considerati di serie B”.