Iniziativa in oltre 15 città, 9 associazioni coinvolte e oltre 3000 test previsti direttamente nei luoghi di ritrovo lgbti. Obiettivo ampliare la possibilità di fare il test, diffonderne la periodicità, contrastare il ritardo nella diagnosi da HIV, tra i principali responsabili della continua diffusione del virus.
Roma, 30 novembre 2018 – In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS prende il via per il secondo anno consecutivo il progetto nazionale We Test, Mettiamo la Salute in Circolo, che prevede il Test Rapido Hiv nei circoli ricreativi e nelle associazioni Lgbti, presentato presso la Sala Azzurra della Federazione della Stampa in Roma.
L’Iniziativa promossa in oltre 15 città da Arcigay – Associazione LGBTI+ Italiana, ARCO – Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali, Associazione Culturale e di Volontariato ARC Onlus, ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Ireos – Centro Servizi Autogestito Comunità Queer, NPS – Network Persone Sieropositive Onlus, NUDI – Nessuno Uguale Diversi Insieme, Plus – Persone Lgbt Sieropositive Onlus
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, a fronte di un numero sostanzialmente stabile di nuove infezioni da HIV nel 2017, continua ad esistere nel nostro Paese un grave problema legato al ritardo della diagnosi: oltre la metà (55,8%) delle persone che hanno avuto una diagnosi di infezione da HIV nel 2017 (3443) aveva già il sistema immunitario compromesso (definito come un numero di cellule CD4 inferiore a 350).
In altre parole, molti arrivano alla diagnosi di infezione da HIV quando sono già in AIDS conclamato. Sul totale dei nuovi casi di AIDS (690), infatti, la percentuale di persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi è del 73,9%, un dato che si stabilizza solo quest’anno dopo essere salito costantemente partendo dal 20,5% del 1996.
Infine, va rilevato che tra le motivazioni che hanno indotto le persone con nuova diagnosi HIV a fare il test, si registra una percentuale stabile (32%) di persone che lo hanno fatto a seguito di sintomi HIV correlati, mentre solo un 26% lo ha fatto in seguito a comportamenti a rischio infezione.
Tutto questo rappresenta una situazione critica di grave rischio per la salute: se diagnosticata per tempo l’infezione da HIV è perfettamente gestibile con la terapia antiretrovirale (che può rendere il virus non trasmissibile), mentre in caso contrario compromette il sistema immunitario e diventa più facilmente trasmissibile.
Questi numeri confermano la necessità di costruire una nuova cultura del test per l’HIV e per le altre IST (Infezioni a Trasmissione Sessuale), specie considerando l’aumento considerevole di patologie come la sifilide, cresciuta di oltre 5 volte rispetto al 2000 e del 70% rispetto al 2015, che facilitano la trasmissione del virus.
We Test mira a rendere strutturali esperienze di collaborazione già rodate sul territorio per raggiungere le persone direttamente nei luoghi di ritrovo, ampliare la possibilità di fare il test e ottenere informazioni sulla salute, sensibilizzare alla periodicità dei test in strutture pubbliche e associative.
L’iniziativa si svilupperà in tutto il 2019 per un totale di oltre 3000 test rapidi, sui quali verrà avviata un’azione coordinata di monitoraggio e analisi e una successiva interlocuzione con le istituzioni, affinché mettano in atto azioni concrete per la salute sessuale.
Attraverso We Test, le associazioni promotrici hanno l’obiettivo di contribuire ad una cultura della sessualità più libera e consapevole.
Arcigay -Associazione LGBTI+ Italiana,
ARCO – Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali
Associazione Culturale e di Volontariato ARC Onlus
ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Ireos – Centro Servizi Autogestito Comunità Queer
NPS – Network Persone Sieropositive Onlus
NUDI – Nessuno Uguale Diversi Insieme
Plus – Persone Lgbt Sieropositive Onlus