*LGBTI, TERZO WEEKEND DELL’ ONDAPRIDE: CORTEI A PADOVA, SALERNO, ALESSANDRIA, PERUGIA E MODENA.* *Annunciati anche due nuovi Pride, a Matera e a Treviso: l’Onda arriva a quota 40 manifestazioni.*
*Bologna, 31 maggio 2019* – Sono ben cinque le parate che domani, sabato 1 giugno, animeranno altrettante città per dare vita al terzo weekend dell’Onda Pride, la grande mobilitazione dell’orgoglio organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni del movimento lgbti. Entriamo nel mese di giugno, quello del cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, da cui presero vita i Pride, e il calendario naturalmente si infittisce: appuntamento allora a Padova, dove il corteo partirà alle 15 da piazza Garibaldi; a Salerno, dove il pride partirà alle 18 da piazzale Ferrovia; a Alessandria, che fissa l’appuntamento alle 16 in viale della Repubblica; a Perugia, dove il concentramento è fissato per le 15 in piazza Grimana; e a Modena, dove il concentramento è fissato per le 15 al Parco Novi Sad. “Domani entriamo ufficialmente nel mese dell’orgoglio – commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay – e lo facciamo in grande stile, con ben cinque pride che attraverseranno da nord a sud tutto il Paese. Non solo: in questi giorni sono stati annunciati due nuovi pride – a Treviso il 29 giugno e a Matera il 20 luglio – che portano a 40 il totale delle manifestazioni in programma per il 2019. Un numero importantissimo, un vero e proprio record, che testimonia la vivacità di una comunità che prende parola e attraversa gli spazi pubblici in ogni angolo del Paese. Non c’è risultato elettorale infausto che possa farci indietreggiare: la battaglia per i diritti, per la libertà e l’autodeterminazione di tutte e tutti, è una via tracciata che non prevede retromarce o battute d’arresto. Il Pride è oggi il più imponente atto di Resistenza, che mette in connessione mondi e culture, oltre ogni confine. Auguro alle cinque città che domani verranno attraversate dai nostri coloratissimi cortei di sentire vibrare fortissimo l’orgoglio, perché è quell’orgoglio che ha prodotto e che ancora produrrà le più importanti trasformazioni”, conclude Piazzoni.