Matrimoni: una giornata storica per Mantova

  

Oggi, domenica 10 febbraio, davanti al Castello di San Giorgio, a Mantova, una bella mattina baciata da un tiepido sole ha accolto le coppie gay e etero che hanno voluto simbolicamente promettersi o rinnovare la promessa di volersi coniugare, senza distinzioni di genere o di orientamento sessuale, senza domandarsi se l’amore faccia differenze, perché non ne fa. Ma i diritti le differenze le fanno, eccome! E le coppie gay, in Italia, non hanno alcun diritto, non sono riconsciute dallo Stato, non sono riconosciuti pari diritti ai figli di coppie formate da coniugi dello stesso sesso.
Arcigay La Salamandra ringrazia anzitutto gay e lesbiche di Mantova che ci hanno messo la faccia, in risposta alla gretta ignoranza di chi vorrebbe gettare invece scherno sulla battaglia per i diritti civili dei singoli e delle famiglie omosessuali.
Arcigay Mantova ringrazia le tante coppie gay ed etero venute da tutta la provincia, ma anche da Brescia, da Venezia, da Bologna, Milano, Macerata, Torino, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Verona, e dall’estero, per la testimonianza e il sostegno a questa iniziativa simbolica fortemente voluta per dare voce e volto a tutte e tutti quelli che non possono, non sanno, non vogliono apparire e scendere in piazza, per timore, per vergogna, per paura.
Paura che per pochi istanti ha preso molti delle centinaia di persone presenti sul prato sotto il torriore degli Sposi: quando un gruppuscolo ha fatto la sua comparsata insultando e irridendo, in un attimo la paura di qualcosa di spiacevole si è tramutata in un grido ancora più forte e più alto di libertà, in un applauso fragoroso e assordante in favore dell’uguaglianza e della non discriminazione.

“Oggi per Mantova – dichiara il presidente di Arcigay La Salamandra, Davide Provenzano, consigliere nazionale Arcigay – è stata una giornata storica, sicuramente significativa per la straordinaria dimostrazione di civiltà, di coesione, di universalità che tantissimi cittadini (non solo quelli scesi sul prato di San Giorgio) ci hanno voluto testomoniare. Per questo, per il comune anelito alla speranza di uguali diritti e dignità, ringrazio le mantovane e i mantovani, e tutti coloro che erano al nostro fianco.”

Arcigay Mantova ringrazia i rappresentanti delle Associazioni che hanno sostenuto l’iniziativa e hanno portato il loro saluto: Valerio Barbini membro della Segreteria nazionale Arcigay; Mattia Palazzi, presidente regionale Arci; Cristina Tarchini per Amnesty International; Claudia Miloni per CGIL Mantova, Rita De Santis per Agedo. Grazie anche a Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow e Associazione Masala

Un sentitissimo grazie va agli “officianti”: Elena Magri, assessore provinciale, Fiorenza Brioni, consigliere comunale PD a Mantova ed ex sindaco della città, Giovanni Buvoli, capogruppo PD in consiglio comunale a Mantova, e Dimitri Melli, sindaco di Pegognaga, uno dei due comuni (con Viadana) nel Mantovano ad aver già istituito il Registro delle unioni civili.

In una occasione come quella di oggi una presenza è sicuramente mancata in modo grave perché ingiustificato: quella del sindaco di Mantova. “Sono certo – sottolinea Provenzano – che ci sarà la possibilità di un confronto con il sindaco Sodano, che è persona disponibile e, purtroppo solo ex post, avrà ben compreso il senso e la portata della nostra iniziativa, al di là di ogni fraintendimento e discorso d’odio.”

Arcigay La Salamandra da oggi avvierà una forte campagna in favore dell’istituzione del Registro delle unioni civili nei comuni mantovani, a cominciare proprio da Mantova, come primo passo – non solo simbolico – verso la piena parità di trattamento e il riconoscimento dell’uguaglianza formale e sostanziale delle unioni di fatto.
Diversi comuni hanno già manifestato attenzione e disponibilità in tal senso e La Salamandra saprà cogliere ogni apertura e manifestazione di interesse per contribuire a raggiungere tali traguardi, in attesa di una legislazione nazionale al passo con i più civili Paesi europei.