23 luglio 2013 – Conclusi i lavori della Commissione Giustizia della Camera sul testo della legge contro l’omotransfobia, Arcigay lancia un messaggio di forte allarme: “Attualmente – spiega il presidente Flavio Romani – il testo licenziato dalla Commissione non estende le aggravanti previste dall’art.3 della legge Mancino ai reati di origine omotransfobica. Insomma siamo di fronte al paradosso di una legge contro le discriminazioni che al suo interno contiene una gravissima discriminazione, e questo, oltre che assurdo, è evidentemente inaccettabile. È indispensabile allora che quel testo sia emendato in aula affinché preveda l’estensione piena della legge Mancino, così come è scritto a chiare lettere nel programma elettorale del centrosinistra, che su questa posizione può realisticamente costruire un’ampia maggioranza alla Camera. Ogni arretramento rispetto a questo punto – prosegue Romani – sarà interpretato come un atto grave di slealtà delle forze politiche del centrosinistra, un vero e proprio tradimento nei confronti dell’elettorato, sufficiente ad aprire una profonda crisi di rappresentanza per tutti gli eletti e le elette di questa Legislatura”. Per Arcigay inoltre sono allarmanti le notizie diffuse dai mezzi di informazione circa un emendamento firmato da alcuni deputati del Pd e attraverso il quale si vorrebbero escludere i cosiddetti “hate speech” omotransfobici, cioè l’incitamento e la propaganda alla discriminazione di omosessuali e transessuali, dalle rilevanza penale sancita per tutti gli altri casi dalla legge Mancino. “Nessuno tocca la libertà d’opinione – precisa Romani – chi la tira in ballo sta mistificando: incitare la violenza è molto oltre l’espressione di un parere. Mostrarsi indulgenti verso quegli atti significa legittimare ed armare la mano dei violenti”. “Il Pd non faccia scherzi – avverte Romani – e si guardi dal mostrarci ancora quel teatrino di guerre fra bande e franchi tiratori che già più volte in questi mesi abbiamo visto messo in scena. Siano leali al programma e all’elettorato – chiosa il Presidente di Arcigay – oppure saranno evidentemente un partito al capolinea”.