40mila partecipanti al corteo Lgbt di chiusura; oltre 50 eventi (tra dibattiti, concerti, film e documentari, spettacoli teatrali, mostre, workshop) nella settimana del Pride Village a Villa Pantelleria in collaborazione con decine di artisti/e e associazioni e con la partecipazione di tante migliaia di palermitane/i; la quasi totalità della nuova Giunta comunale presente al Pride Lgbt, dal giorno della
conferenza stampa a Palazzo Ziino presso l’assessorato alla Cultura fino al corteo del 23 giugno con lo striscione del Palermo Pride portato in giro per la città da 6 assessori.
Questi sono alcuni dei numeri che raccontano il grandissimo successo dell’edizione 2012 del Pride Lgbt palermitano. Ma i numeri non riescono a raccontare la vera straordinaria peculiarità di un Pride “unico” nella tradizione del nostro Paese: cioè quella di essere una festa di Libertà e di rivendicazione gioiosa di Diritti negati che vede protagonista l’intera città di Palermo. Il Pride è sempre più vissuto come la casa non solo delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, ma anche delle studentesse e degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi non ha lavoro, delle persone migranti, delle persone portatrici di handicap e persone Sorde bilingui. L’unica manifestazione in cui donne e uomini lottano per il diritto alla piena espressione di sè, scegliendo la gioia e l’esposizione serena e festosa del proprio volto e del proprio corpo piuttosto che la violenza.
Nel ringraziare tutte le artiste e gli artisti, le/i volontarie/i, le associazioni, i Partiti, i Movimenti, i Sindacati, le realtà commerciali e tutte le persone il cui lavoro e la cui partecipazione hanno reso possibile questo straordinario evento (dall’inizio del percorso che chiamiamo “Verso il Pride” sino al corteo Lgbt ed alla festa di chiusura), non possiamo non esprimere un ringraziamento particolare al nostro Sindaco Leoluca Orlando. Non solo per la sua partecipazione al corteo ed ai comizi finali, ma soprattutto per il suo appello che non ha precedenti in Italia: per la prima volta è la Città, attraverso le sue Istituzioni, e non il Movimento Lgbt, a chiedere di poter ospitare il Pride Nazionale dell’anno successivo.
Riteniamo, con grande soddisfazione per il valore del lavoro svolto in tanti anni di militanza, che questo sia stato reso possibile dall’aver costruito un Pride che, attraverso la visibilità dell’orgoglio della Comunità Lgbt, celebra in realtà l’orgoglio di un’intera città e di tutte le donne e tutti gli uomini che la abitano e la vivono.