Professore “censurato” per aver tolto il crocifisso dall’aula. Arcigay: “Sanzione miope che confonde un simbolo con un attaccapanni”

  

Bologna, 13 dicembre 2014 – Con “rammarico” il presidente di Arcigay, Flavio Romani, ha appreso della sanzione commisurata al professore  Davide Zotti per aver rimosso il crocifisso dall’aula del liceo triestino dove insegna. “L’aspetto più incredibile dell’argomentazione del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – dichiara  Romani – è il confondere un simbolo religioso con un oggetto di arredo scolastico, al pari di un attaccapanni, una lavagna o un armadietto. E quell’oggetto, secondo chi ha deciso la sanzione, sarebbe stato utilizzato al di là della sua funzione. Ma il dirigente non spiega quale sia la funzione “propria” di quell’oggetto, né si interroga sulla legittimità di quella funzione in un contesto scolastico.  Proprio su questo aspetto infatti si focalizzava il gesto coraggioso del professor Zotti, che si è ribellato all’esibizione di un simbolo che porta con sé un contenuto ideologico arbitrario, lesivo nei confronti di alcuni gruppi sociali (tra cui gli omosessuali, ma non solo) e reiterato quotidianamente in tutti gli ambiti pubblici e mediatici. Tutto questo, al momento della sanzione del professor Zotti, viene ignorato, nascosto dietro a un dito. E con non poco imbarazzo scopriamo che un crocifisso può essere considerato un elemento di arredo, salvo poi essere considerati blasfemi qualora quel crocifisso, anche solo per errore, fosse messo a testa in giù. Succederebbe la stessa cosa – chiede provocatoriamente Romani –  capovolgendo una sedia?”. “Dal canto nostro – conclude il presidente – ribadiamo il nostro pieno sostegno al gesto del professore e la nostra solidarietà per l’ingiusta sanzione di cui è destinatario”.