Febbraio 2014 – Abbiamo salutato con entusiasmo l’approvazione della Strategia (Roadmap) dell’Unione europea contro l’omofobia e la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, noto come Rapporto Lunacek. Registriamo che anche Amnesty International prende una posizione precisa contro le discriminazioni ed i trattamenti disumani e degradanti cui sono costrette in Europa le persone Transgender.
http://www.amnesty.it/Europa-trattamenti-disumani-e-degradanti-per-persone-trangender
Il Rapporto Lunacek affronta correttamente il tema dell’EGUAGLIANZA e del DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE delle persone Transgender, trattando in modo specifico, per le competenze attribuite all’Unione dai Trattati, i settori del lavoro e delle condizioni di occupazione, del diritto all’istruzione, alla salute, del diritto all’asilo, dell’accesso ai beni ed ai servizi, alla libertà di movimento.
Nello specifico, il Parlamento chiede alla Commissione Europea di agire, di concerto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di depatologizzare definitivamente ogni condizione che riguardi l’identità di genere dei cittadini europei. Altrettanto chiaramente viene espressa la necessità di tutelare i diritti delle persone Intersex/DSD (ovvero dei bambini che nascono con organi genitali atipici), vietando gli interventi di chirurgia “correttiva” cosmetica a danno degli organi atipici in età infantile, interventi che spesso hanno esiti drammatici sulla vita delle persone che li subiscono (diritti sanciti da altre risoluzioni europee, come quella recente dell’ottobre 2013 sul “Diritto dei bambini all’integrità fisica”, o dal rapporto speciale delle Nazioni Unite sulla Tortura, che raccomanda gli Stati membri di evitare interventi chirurgici e farmacologici su neonati e bambini per “normalzzarne” le caratteristiche sessuali primarie e secondarie).
Il Rapporto di Amnesty interviene in maniera chiara sul tema dell’autodeterminazione delle persone transgender, invitando gli Stati Europei a fare in modo che sia assicurato il diritto al riconoscimento legale della loro identità di genere attraverso “una procedura veloce, accessibile e trasparente nel rispetto di ciò che la singola persona sente rispetto alla propria identità di genere, proteggendo il diritto alla riservatezza ed evitando d’imporre requisiti obbligatori che violino i diritti umani”. Oramai sono consapevolezze che giungono da ogni fronte, come è giusto e naturale che sia.
La Strategia Lunacek si somma alle numerose raccomandazioni, risoluzioni, strategie, roadmaps, e chi più ne ha più ne metta, che avrebbero dovuto fare in modo che la nostra legislazione nazionale si adeguasse già in passato. Sarà anche questo un documento inutile? Sarà anche questo motivo di sanzioni e richiami ufficiali per il nostro Paese? O possiamo fare in modo di essere, tutt*, finalmente meno timoros* di far valere diritti sacrosanti ed inalienabili, contro la cocciutaggine di chi ancora, nel nostro parlamento, si ostina a non voler proprio sentir parlare di certe cose?
Per queste e per altre ragioni riteniamo che non esista più nessuna giustificazione che ritardi la calendarizzazione, la discussione e l’approvazione di strumenti normativi volti al rispetto dei diritti delle persone transgender ed intersex.
Ottavia Voza
Arcigay Diritti Trans
Flavio Romani
Presidente Arcigay