Scuola, la curia milanese chiede la schedatura delle scuole con progetti contro l’omotransfobia

  

ARCIGAY: “FATTO GRAVISSIMO. GIANNINI APPROFONDISCA IL CASO E CHIARISCA PUBBLICAMENTE”

Bologna, 13 novembre 2014 -” La lettera riservata, trapelata oggi sui giornali, attraverso la quale la Curia milanese chiede agli insegnanti di religione di segnalare tutti i progetti contro l’omotransfobia attivi nelle scuole è un abuso inaccettabile, che accende i riflettori su un tentativo, se non addirittura su una vera e propria pratica di controllo della scuola pubblica da parte della lobby ecclesiastica” Flavio Romani, presidente di Arcigay, reagisce alla lettera indirizzata agli insegnanti dalla diocesi milanese. “È inconcepibile – prosegue Romani – che attraverso una mailing list un potere diverso dallo Stato possa dare indicazioni, chiedere informazioni e insinuare azioni nella scuole di ogni ordine e grado, bypassando il ministero e tutte le strutture preposte alla tutela dell’Istruzione, dei suoi luoghi e dei suoi processi. La lettera del prelato resa pubblica dai giornali getta un’ombra sinistra sull’intero sistema scolastico e rende necessario e urgente un approfondimento ispettivo e un chiarimento pubblico da parte della Ministra Stefania Giannini”. “Questa è  l’ennesima posizione omofobica della Chiesa – prosegue Davide Zotti, insegnante e responsabile Scuola di Arcigay -, in un ambito delicatissimo com’è quello dell’educazione e della formazione dei giovani. Il fatto che un responsabile della diocesi inviti esplicitamente i docenti di religione cattolica, ma sempre dipendenti dello Stato italiano, a far da “sentinelle” su temi importanti, come la lotta all’omofobia nelle scuole, derubricandola a volgare indottrinamento, non fa altro che calpestare la dignità professionale e la libertà degli insegnanti, garantita dalla nostra Costituzione, e alimentare un clima omofobico, di cui fanno le spese prima di tutto gli e le adolescenti omosessuali e transessuali che frequentano ogni giorno le nostre scuole. Se don Gian Battista Rota vuole l’elenco delle scuole dove si contrasta e si previene l’omofobia, si rivolga direttamente all’Arcigay, per esempio al Cig di Milano, che da tempo opera in molte scuole del territorio: potremmo dargli un lungo elenco, senza bisogno di quinte colonne cattoliche. Noi lavoriamo alla luce del sole, perché il problema dell’omofobia esiste e va affrontato”.