Bologna, 29 gennaio 2013 – Verrà inaugurata venerdì 1 febbraio alla Front Gallery del Museo di Storia GLBT di San Francisco la mostra Migrating Archives: LGBT Delegates From Collections Around the World, nella quale verranno presentati materiali provenienti dagli archivi Lgbt di nove diversi Paesi del mondo. Tra questi anche l’Italia: parteciperà all’esposizione, infatti, anche il Centro di Documentazione del Cassero, il circolo Arcigay bolognese, che ha inviato oltreoceano i materiali degli archivi Antonio Frainer e Stefano Casagrande. “Le immagini – spiega la curatrice E.G. Crichton – saranno riunite in grandi pannelli grafici e video per creare ritratti delle organizzazioni partecipanti e delle storie di vita che hanno scelto come rappresentanti. E’ come se le persone ritratte fossero esse stesse delegate virtuali nella nostra città e nel nostro tempo”, aggiunge Crichton. “Alcune delle persone incluse sono famose, altre sono persone comuni i cui materiali sono stati trovati o donati dopo la loro morte. Uno o due rimangono anonimi riflettendo il destino di tante persone LGBT i cui nomi sono scomparsi dalla storia.”.
Antonio Frainer e Stefano Casagrande sono stati due importanti attivisti omosessuali della comunità LGBT bolognese ed italiana. Entrambi scomparsi prematuramente, hanno contribuito in maniera determinante alla nascita e allo sviluppo del Cassero e del suo Centro di Documentazione. La partecipazione alla mostra californiana, già proposta in versione ridotta ad Amsterdam nell’agosto 2012 in occasione della conferenza mondiale degli archivi, musei e biblioteche LGBT, vuole essere un modo per ricordare Antonio e Stefano, ma anche per contribuire alla costruzione di una storia mondiale finalmente inclusiva delle esperienze LGBT troppo spesso cancellate dalla storia ufficiale.
Nato a Trento nel 1959, Antonio Frainer nel 1978 era già attivo nel nascente movimento gay italiano. Nel 1980 si trasferì a Bologna e fece parte del Collettivo Frocialista Bolognese, poi Circolo di cultura omosessuale XXVIII Giugno. Nel 1981 era presidente del Circolo XXVIII Giugno quando venne assegnata la prima sede lgbt di proprietà pubblica in Italia: il Cassero di Porta Saragozza. Antonio Frainer morì a soli 35 anni, ucciso dal virus Hiv.
Animatore della scena culturale gay italiana degli anni ‘80 e ‘90, Stefano Casagrande è stato una delle figure più importanti nella definizione di una cultura e di una socialità gay che unisse una graffiante creatività all’impegno politico, all’aggregazione sociale e alla diffusione di una cultura di prevenzione dell’Aids. La sua prima formazione artistica avvenne all’interno dell’esperienza, tutta italiana, dei campeggi gay, poi nel 1983 approdò a Bologna in concomitanza con l’apertura del Cassero e per 15 anni ne fu l’incontrastato, inesauribile, indimenticabile art-director. Espresse la sua vulcanica creatività e le sue indomite capacità organizzative realizzando contenitori culturali e rassegne teatrali che fecero del Cassero una delle realtà associative più vivaci sulla scena bolognese. Nel 1994 lanciò The Italian Miss Alternative, concorso di bellezza per giovanotti en travesti ed evento benefico di raccolta fondi per la lotta all’HIV/AIDS che lo fece conoscere anche in ambito nazionale. Morì nel 2002, anche lui ucciso dall’Aids. Nel 2008 il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha deliberato l’intitolazione a Stefano Casagrande di uno spazio pubblico, un giardino, inaugurato nel maggio 2012. Un fatto storico per l’Italia: per la prima volta un’amministrazione intitola uno spazio ad una figura ad una figura storica del movimento gay.
La mostra Migrating Archives si protrarrà fino a maggio 2013. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.glbthistorymuseum.org.
In allegato due fotografie di Antonio Frainer e Stefano Casagrande