«Non dimenticare è un dovere storico, ma ricordare lo sterminio e la persecuzione degli omosessuali è un dovere e un diritto.
Ecco la nostra risposta alle minacce neonaziste a Michele Bellomo e al Baripride 2003». Il parlamentare Franco Grillini, anima storica dell´Arcigay, sceglie evidentemente non a caso di evitare di nominare nemmeno una volta la sigla di Forza Nuova, preferendo liquidarla come gruppo neonazista. Ieri al Palazzo della Provincia di Bari, Grillini ha aperto così la terza Giornata della memoria, celebrata con un dibattito a più voci non più solo in ricordo delle vittime ebree dell´Olocausto nazista, ma anche di quei centomila ebrei perseguitati dalla follia hitleriana, quindicimila dei quali internati nei campi di concentramento: solo in 4 mila riuscirono a sopravvivere. Una lucida e spietata persecuzione che non risparmiò neanche gli omosessuali italiani, però. «E molti di loro – ha ricordato Grillini – vennero confinati proprio qui in Puglia». Poi, ancora la condanna verso l´operato di Forza Nuova: «Quanto è successo a Bari con le azioni dei gruppi nazisti è di una gravità estrema: ci ha riportato indietro negli anni».
Accanto a Grillini, c´erano tra gli altri Michele Bellomo e Rosaria Iodice, i portavoce del Baripride 2003, i parlamentari pugliesi Alba Sasso e Nichi Vendola, il presidente della Provincia Marcello Vernola, il presidente nazionale dell´Arcigay Sergio Lo Giudice e l´autorevole voce di uno storico, Nicola Tranfaglia. Nelle parole di tutti, non solo il ricordo delle atrocità nazifasciste, ma, minimo comune denominatore, la convinta condanna dell´imminente guerra in Iraq che, come ha detto Tranfaglia, «dopo sessant´anni dalla Shoah, vede il ritorno dello strumento bellico come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli e gli stati».