"’Italia è ‘unico paese dove bisogna fare una tessera per entrare nei locali gay"
"Perché Arcigay non rende pubblico il proprio bilancio?"
"Chi guadagna dal’attivismo gay?"
Queste e alte domande sono state poste e discusse dai lettori di Gay.it nel forum "Movimento omosessuale". Abbiamo chiesto a Aurelio Mancuso, Segretario Nazionale Arcigay un intervento chiarificatore. Eccolo.
BOLOGNA – Ho letto con attenzione tutti gli interventi pubblicati dal Forum sulla questione del’obbligatorietà della tessera nei locali affiliati Arcigay e su alcune lagnanze in merito a una eccessiva burocratizzazione, oltre ad alcuni giudizi francamente ingenerosi, rispetto al’organizzazione gay più importante ‘Italia. Vorrei quindi portare a conoscenza di tutti quella che è la realtà:
1 – L’Arcigay è u’associazione a cui sono affiliati circa 40 Circoli territoriali e una sessantina di Circoli ricreativi. Ogni anno rinnovano la tessera Arcigay (che sia Uno Card o Verde sempre Arcigay rimane) dagli 80 ai 90 mila soci. Di questi nemmeno 3 mila sono soci che provengono dal’estero. A questi ultimi è rilasciata una tessera mensile che costa la metà di quella annuale, cercando così di rispondere a un problema altrimenti irrisolvibile.
2 – Vista la vigente normativa è impossibile accedere ai servizi di un Circolo se non si è soci, nemmeno se si è stranieri, pena la chiusura del Circolo in caso di verifica da parte degli organismi preposti.
3 – Molti locali gay o gay amici non sono Circoli, ma hanno una licenza pubblica e per questo non hanno ‘obbligo di emettere tessere. Questi locali però non possono in alcun modo (anche se qualcuno lo fa ed è fuorilegge) proporre dark room, video porno, ecc.
4 – Negli ultimi due anni abbiamo deciso, con deliberazione votata al Congresso Nazionale, di attuare una profonda riforma del’associazione che implica anche uno strettissimo controllo sui Circoli ricreativi a noi affiliati, tra le norme decise ‘estrema cura nel controllo ed emissione delle tessere, la fornitura gratuita, su richiesta, dei preservativi, una condotta verso i soci di accoglienza e gentilezza. Questa riforma include anche la necessità di arrivare progressivamente a proporre un Circuito ricreativo di qualità, al cui interno i soci possano accedere anche a nuovi servizi. Per far tutto ciò ci vuole tempo e anche ‘aiuto dei soci, di cui sono ben gradite segnalazioni, suggerimenti, ecc. (scrivere a [email protected]).
5 – In questi due anni ‘Arcigay ha conosciuto una crescita molto importante, di Circoli territoriali soprattutto in provincia e in zone del Sud. Allo stesso tempo abbiamo espulso circa 10 Circoli ricreativi che non erano compatibili con la riforma che stiamo portando avanti e che nel futuro sarà accellerata.
6 – ‘Arcigay ha tanti, forse troppi difetti, ma sta cercando di cambiare profondamente la propria struttura proprio per venire incontro a nuove esigenze: per esempio la richiesta di un aggregazione non solo in strutture esclusivamente legate al sesso, di favorire la nascita di gruppi di interesse e di Circoli giovanili, universitari, ecc.
7 – Abbiamo garantito in tutti questi anni una presenza "politica" dei gay italiani su tutti i mass media, cercando non solo di difendere i nostri diritti, ma di acquisire nuovi spazi e far uscire dal ghetto del silenzio migliaia di gay.
8 – ‘Arcigay è u’associazione che comprende migliaia di soci, con orientamenti politici diversi fra loro, quindi tiene conto di questa realtà e punta non a essere neutrale, ma di occuparsi in primo luogo dei bisogni concreti dei gay italiani.
Infine, il nostro lavoro è svolto alla luce del sole, potete ogni giorno visitare il nostro sito www.arcigay.it, per conoscere ciò che facciamo e ciò che pensiamo. Potete scriverci, telefonarci, troverete sempre persone disposte ad ascoltare e se possibile a risolvere problemi.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay