Sono un ragazzo gay della provincia di Cosenza, ho 19 anni e sono fidanzato da 8 mesi con un ragazzo di Salerno. I nostri incontri hanno luogo quasi sempre a Cosenza, dove affittiamo una camero in albergo, dal momento ke i miei genitori, pur essendo consapevoli della mia omosessualità, non consentirebbero al mio boy di metter piede in casa nostra… Penso che la loro chiusura a u'esperienza così diretta dipenda molto, oltre ovviamente che dalla educazione ricevuta, dal clima generale che caratterizza la città di Cosenza.
Cosenza
Io e il mio ragazzo ci amiamo molto e nessuno di noi due ha alcuna intenzione di mascherare i nostri atteggiamenti, davanti agli altri, per il semplice fatto di essere dello stesso sesso. Così, passeggiando per le strade di Cosenza, non ci priviamo di piccoli gesti affettuosi, di baci, o qualunque altra cosa abbiamo voglia di fare. Ma non possiamo fare a meno di notare 'atteggiamento della gente che ci vede: molti ci fissano, quasi increduli; molti abbassano lo sguardo, imbarazzati o spaventati, non so; alcuni sono divertiti dalla scena.. Ma nessuno purtroppo ci guarda in modo "normale", nessuno riesce a considerarci alla stessa stregua degli eterosessuali…
Abbiamo notato, poi, che siamo praticamente gli unici a non nascondere la nostra natura: non si vedono altre coppie gay (ma è decisamente impossibile che non ce ne siano). E finora ho parlato di Cosenza. Ma il mio paese (che prendo ad esempio per tutti gli altri della provincia) è un caso sconcertante: se solo si sapesse che io sono gay, diventerei improvvisamente un personaggio molto celebre qui, oggetto di insulti e ostilità da parte di tutti…
'omosessualità è assolutamente amorale, è qualcosa da bandire, da respingere, da rifiutare. Io sono sempre stato poco incline alla conformità ai canoni tradizionali (forse lo sono di natura, non so..), per cui, se inizialmente, come era inevitabile, ho respinto la mia vera sessualità, di cui sono sempre stato perfettamente consapevole, cercando invece esperienze eterosessuali, da più di un anno ora la vivo pienamente, con orgoglio e con soddisfazione. Fra poco lascerò la mia città e mi sposterò a Roma per 'università, ma il mio sogno è che le cose qui possano un giorno cambiare… In che modo? Beh, un gay pride a Cosenza penso sia 'ideale..
Immagino già le reazioni della gente: chi osserva di nascosto dalla finestra, chi si chiude in casa indignato, chi non lascia uscire i propri figli, per evitare che siano influenzati da certe "cattive abitudini"… Ma sono sicuro che una manifestazione del genere in una città come Cosenza cambierebbe molte cose. Soprattutto costituirebbe una forte spinta emotiva per tutti quei gay nascosti, che magari vivono assurde frustrazioni e sensi di colpa perchè si trovano in una reltà a cui sembrano non appartenere, per la quale sono "inadeguati". In città come Salerno o Catania ho notato con grande piacere che vige la normalità, nel senso che il proprio orientamento sessuale non implica alcunchè in campo sociale e nei rapporti interpersonali. Non ho potuto constatare personalmente la situazione in altre città italiane, ma so comunque che sono stati compiuti molti passi avanti, e di notevole portata, un p' dappertutto.
Il pride a Bari è stata una grande cosa (mi è dispiaciuto moltissimo non aver potuto prendervi parte), un ulteriore passo per il Sud. Spero tanto che la mia proposta di un pride a Cosenza venga presa in considerazione, perchè sono convinto della sua assoluta necessità. Chiedo scusa per essermi dilungato forse un p' troppo, ma è una questione che, come si può ben capire, mi sta molto a cuore. Ringrazio e saluto cordialmente tutti voi.
Per avere contatti con il Circolo Arcigay EOS di Cosenza telefonate al 339.3647041 oppure al 340.2247135 o scrivete u'e-mail a [email protected]