Diritti gay: solo la Slovacchia peggio dell’Italia nell’Europa a 25

  

Dei 10 nuovi membri dell’Europa allargata a 25 solo la Slovacchia ha una legislazione più arretrata dell’Italia in tema di parità di diritti di gay, lesbiche e transessuali. Persino in Ungheria una sentenza della Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità della preclusione del matrimonio alle coppie omosessuali.

La situazione dei diritti civili di gay e lesbiche in Europa e in Italia, è stata al centro della convention nazionale di Arcigay e Arcilesbica “Usa il tuo voto!”, tenutasi oggi a Milano, sulle elezioni europee e amministrative del prossimo 12 e 13 giugno. Ai candidati di tutte le forze politiche è stato sottoposto un questionario sui temi relativi alle questioni omosessuale e transessuale

Arcigay e Arcilesbica intervengono per la prima volta in una campagna elettorale come una lobby per i diritti civili, di stampo anglosassone. “Daremo ai nostri iscritti — ha detto il segretario nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso – e a tutta quella parte di opinione pubblica sensibile alle nostre battaglie, precise indicazioni di voto sui candidati che hanno accettato di impegnarsi per la libertà di tutti e tutte, senza discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere delle persone”.

“Il movimento gay, lesbico, transessuale italiano non è una lobby economica e non ha interessi corporativi da difendere — aggiunge il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice —. E’ un movimento che si batte perché sia rispettata e difesa la libertà di ogni individuo e perché siano riconosciuti e promossi i diritti civili e umani, in Italia e nel mondo”.

Tra i candidati alle prossime elezioni europee che hanno partecipato all’iniziativa: Vittorio Agnoletto (Prc), Monica Frassoni e Gianluca Borghi (Verdi), Andrea Benedino, Antonio Panzeri, Mercedes Bresso (Ulivo), Marcella di Folco (Pdci), Andrea Mieli (Partito della Bellezza). Messaggi di adesione sono giunti, fra gli altri, da Giovanni Berlinguer, Oliviero Diliberto, Daniele Capezzone, Fausto Bertinotti, Alfonso Pecoraro Scanio, Michele Santoro, Gianni Vattimo, Marco Cappato, Maurizio Turco. Nessuna risposta dalla Margherita, né dai partiti della Casa della Libertà.

Numerose le candidature alle elezioni amministrative diretta espressione del movimento gay, lesbico, trans: per le comunali, Sergio Lo Giudice (Bologna, Ds), Renato Sabbadini (Bergamo, Verdi), Alessandro Zan (Padova, Ds), Enrico Fusco (Bari, Lista Emiliano), Nera Gavina (Bologna, Prc), Stefano Pieralli (PdCi, Reggio Emilia e anche Provincia di Bologna), Flavio Romani (Ferrara, Ds), Duccio Paci (Pesaro, Verdi), Ennio Trinelli (Reggio Emilia, Ds). Marcella Di Folco, leader del Movimento identità transessuale è candidata anche per la Provincia di Bologna.


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