"Quando una personalità come Alessandro Cecchi Paone rivela pubblicamente il proprio orientamento sessuale e si dice pronto a impegnarsi per il rispetto dei diritti dei gay, tutta la comunità omosessuale italiana ne trae giovamento e forza." Questo il primo commento del Segretario nazionale Arcigay Aurelio Mancuso dopo avere letto l’intervista del popolare showman, rilasciata al mensile Vanity Fair.
Alessandro Cecchi Paone
"Per queste ragioni – prosegue Mancuso – salutiamo con calore le dichiarazioni del noto presentatore e candidato alle elezioni europee nelle liste di Forza Italia. Chiediamo a Cecchi Paone di condurre una battaglia all’interno del proprio partito, che in tutti questi anni si è sempre opposto, proprio nel Parlamento europeo, ad ogni tipo di riconoscimento delle unioni civili e dei nostri diritti.
Il suo esempio, può anche fare da contrappeso rispetto alle posizioni espresse in questi giorni da Carlo Taormina, deputato FI, che in una trasmissione televisiva ha definito i gay “delle persone anormali”."
Conclude Mancuso: "Invitiamo Cecchi Paone a sottoscrivere la piattaforma redatta, in occasione delle elezioni europee, da Arcigay e Arcilesbica nazionali; così facendo otterrà il nostro appoggio alla sua candidatura, come è già avvenuto per decine di candidati di diverse liste”."
Anche Sergio Lo Giudice, Presidente nazionale Arcigay e candidato alle elezioni comunali di Bologna, ha commentato: "L’intervista di Cecchi Paone, è un ottimo segnale, che speriamo spinga, tanti candidati e candidate gay e lesbiche presenti in tutte le liste, e non visibili, a trovare il coraggio di uscire allo scoperto e a lavorare a favore della comunità glbt."
Il popolare presentatore televisivo, candidato alle europee con Forza Italia, confessa a ‘Vanity Fair’ la propria "omoaffettività"
L’outing di Cecchi Paone: "Amo i ragazzi, difenderò i gay"
"Se trovassi una donna o un ragazzo lo porterei in campagna elettorale mano nella mano, ma anche alla prima alla Scala"
ROMA – Si definisce "omoaffettivo", dice che fino ai 35 anni si è "fermato" solo alle donne, poi ha incontrato anche uomini lungo la strada del cuore. Tra gli amori importanti, quello con l’ex moglie Cristina. Oggi, in un momento importante della sua vita, vorrebbe qualcuno al suo fianco: una donna, "ma anche un ragazzo che se lo trovassi me lo porterei subito in campagna elettorale mano nella mano".
E’ l’outing che Alessandro Cecchi Paone, non solo popolare volto della tv ma ora candidato per Forza Italia alle europee, fa in un’intervista a Vanity Fair in edicola domani. Il popolare conduttore televisivo ha nel suo personale programma politico di "essere espressione e punto di riferimento delle realtà omosessuali". Gli fa orrore la legge sulla fecondazione assistita, soprattutto oggi, e si è candidato alle prossime elezioni europee per difendere i diritti dei gay.
Di sè dice: "Sono rimasto fermo sull’eterosessualità per un po’; poi, forse dai 35 anni, sono andato su e giù nello spazio che sta tra eterosessualità e bisessualità. Ho avuto grandissimi amori con donne che mi hanno migliorato la vita. Uno è stato con la mia ex moglie Cristina. Se dovessi trovare un altro rapporto che mi dà questa intensità, non avrei problemi a presentarmi a cena o alla prima della Scala con un uomo".
Nonostante i buoni propositi, Cecchi Paone dichiara di non essere innamorato di nessuno, nè uomo nè donna, una situazione che non vive in modo positivo. "Adesso che sto investendo in un’avventura nuova – dichiara – amare mi darebbe energia. Adoro la vita di coppia, mi piace la convivenza, dormire abbracciati, camminare allacciati".
Per definire la sua "omoaffettività", Cecchi Paone ricorre a un esempio storico: "Ho la sindrome di Alessandro Magno. Che era un uomo virile, un guerriero forte, che ha amato molte donne e ha avuto una grande passione per sua moglie Rossane. Però, in certi momenti, la guerra soprattutto, il viaggio, le grandi tenzoni, aveva bisogno di avere intorno a sè, più che Rossane, gli amici di infanzia, quelli che diventeranno i suoi generali. In particolare Efestione. Con loro viveva una dimensione affettiva tutta maschile. Io, che conosco l’omoafettività, in battaglia sento il bisogno di avere il mio compagno d’armi come Achille con Patroclo".
Da "La Repubblica" del 03.06.04 di GIOVANNA CASADIO
L´outing di Cecchi Paone
"In battaglia sento il bisogno di avere il mio compagno d´armi come Achille con Patroclo". Il conduttore: eterosessuale fino a 35 anni, poi bisex e omoaffettivo. Il candidato alle europee per FI a Vanity Fair: mi porterei una donna o un ragazzo mano nella mano in campagna elettorale
Alessandro Cecchi Paone
ROMA – Alessandro Cecchi Paone fa outing e dichiara la sua bisessualità. «Ho talmente bisogno di una donna o di un ragazzo che se lo trovassi me lo porterei subito in campagna elettorale mano nella mano», ha detto rivendicando la propria «omoaffettività» in una intervista a Vanity Fair che sara´ in edicola oggi.
Una rivelazione che viene accolta dagli applausi delle associazioni gay e dei politici dichiaratamente omosex. Pochi. Cecchi Paone, 42 anni, romano, conduttore sulle reti Mediaset della Macchina del tempo, si è candidato per Forza Italia dopo tante battaglie combattute accanto ai radicali. Ha detto che a convincerlo alla discesa in campo nelle file forziste è stato Berlusconi stesso. Dal fronte del centrodestra pensa quindi di «difendere i diritti dei gay» al Parlamento di Strasburgo. In un recente sondaggio era stato indicato da una platea di signore come l´uomo più gradito, dopo Lino Banfi e Tom Cruise. Adesso annuncia: «Voglio essere espressione e punto di riferimento delle realtà omosessuali».
Tanto per chiarire, spiega le tappe della sua educazione sentimentale: «Sono rimasto fermo sull´eterosessualità per un po´. Forse dai 35 anni, sono andato su e giù nello spazio che sta tra eterosessualità e bisessualità. Ho avuto grandissimi amori con donne che mi hanno migliorato la vita. Uno è stato con la mia ex moglie Cristina. Se dovessi trovare un altro rapporto che mi dà questa intensità, non avrei problemi a presentarmi a cena o alla prima della Scala con un uomo».
Quattro anni fa a fare outing (o meglio coming out, cioè la confessione in pubblico delle proprie preferenze sessuali) era stato il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, all´epoca ministro dell´Agricoltura, destando scandalo per avere infranto il tabù della bisessualità. È tempo di outing anche tra i politici, invoca Franco Grillini. Non molti raccolgono. Niki Vendola (Prc) e Grillini (Ds) ne sono stati pionieri. Cecchi Paone cerca riferimenti classici e confessa: «Ho la sindrome di Alessandro Magno. Che era un uomo virile, un guerriero forte, che ha amato molte donne e ha avuto una grande passione per sua moglie Rossane. Però, in certi momenti, la guerra soprattutto, il viaggio, le grandi tenzoni, aveva bisogno di avere intorno a sé, più che Rossane, gli amici di infanzia, quelli che diventeranno i suoi generali. In particolare Efestione. Con loro viveva una dimensione affettiva tutta maschile. Io, che conosco l´omoafettività, in battaglia sento il bisogno di avere il mio compagno d´armi come Achille con Patroclo». Non si tratterà di un calcolo elettoralistico? Smentita secca dal suo staff: non è la prima volta che Cecchi Paone prende posizione pro gay.
E sul sito dell´Arcigay i candidati omosessuali
ROMA – Una lista di politici e candidati alle prossime elezioni europee e amministrative dichiaratamente gay o che appoggiano il riconoscimento dei Diritti GLTB. La si trova sul sito dell´Arcigay (www.arcigay.it) e comprende nomi come Gianni Vattimo, Andrea Benedino e Sergio Lo Giudice.