Domenica 29 agosto alla Festa nazionale dell’Unità di Genova alle ore 18 Rossana Abba, Andrea Benedino, Paola Concia, Emilia Di Biase, Vittoria Franco, Albertina Soliani e Katia Canotti si sono confrontati sul tema “Nel cuore di un mondo: libertà, diritti, stili di vita”. Di grande interesse l’intervento di Albertina Soliani, senatrice della Margherita, che ha espresso la volontà di aprire un tavolo di confronto su questioni importanti come la fecondazione assistita, le coppie di fatto, le libertà individuali.
Un’immagine del Toscana Pride: il movimento glbt
Andrea Benedino, portavoce nazionale dei gay dei DS, ha raccolto la sollecitazione esprimendo il desiderio che si apra all’interno dei DS, ma anche in tutta la coalizione una discussione che consenta di inserire nel programma di governo il tema dei diritti. Anche Paola Concia, della Direzione nazionale dei DS, responsabile dello Sport e del direttivo dei Cods, ha sottolineato l’urgenza che i laici e i cattolici del centro sinistra aprano un serio e approfondito confronto sulla questione omosessuale.
Durante il dibattito si è parlato di chiesa, di attacco alla 194, di raccolta di firme per sostenere il referendum abrogativo della legge sulla fecondazione assistita — su cui Katia Zanotti, parlamentare DS è stata molto chiara: “Questa legge va abrogata, non ci sono le condizioni, in questo Parlamento di cambiarla”- sui diritti negati alle coppie etero e omosessuali.
Alle 21 nella grande sala dedicata ad Enrico Berlinguer, si è svolta la serata in ricordo di Tom Benetollo, presidente nazionale Arci, prematuramente scomparso il 21 agosto di quest’anno. Paolo Beni, Don Luigi Ciotti, Pietro Folena, Mimmo Lucà, Aurelio Mancuso, Gianni Rinaldini e Arturo Scotto, intervistati da Riccardo Barenghi, hanno cercato di rispondere all’interrogativo “Dove vanno i movimenti?”
Tom Benetollo (a dx) a Cuba
Il doveroso ricordo del ruolo svolto da Benettolo nel movimento pacifista ha consentito a Don Luigi Ciotti di entrare immediatamente nel tema ribaltando la domanda “dove va la politica?”. Il sacerdote delle tante battaglie contro la mafia, il racket, la droga e l’emarginazione, ha posto con chiarezza la necessità che il centro sinistra non si riduca a discutere il suo programma di governo solo tra i partiti, ma ricerchi un grande consenso preventivo con i movimenti, tenendo conto delle istanze di cui sono portatori “i movimenti traggono la loro forza dal fatto che quotidianamente vivono nel pieno delle tragedie personali della gente, delle emarginazioni, ma anche delle tante disponibilità all’impegno e al volontariato” Tutti gli altri ospiti hanno cercato di porre temi e problemi tali che ad un certo punto Barenghi ha rilevato: “A questo confronto avrebbero dovuto partecipare Fassino Rutelli e Bertinotti per avere risposte immediate….”
Aurelio Mancuso, Segretario nazionale Arcigay, ha sottolineato come i movimenti sono una risorsa essenziale per la politica. Il movimento glbt ha per esempio elaborato la proposta di legge sul Pacs, che finalmente è stata calendarizzata, ora tocca al centro sinistra aprire un tavolo di confronto per rispondere nella prossima legislatura (Mancuso si è detto pessimista sulla possibilità che in questa legislatura si possa arrivare ad un’approvazione del testo in discussione), al semplice quesito posto dalla comunità glbt italiana: per voi siamo cittadini come gli altri o no? Lucà e Folena hanno rilevato come la presenza di Franco Grillini in parlamento abbia permesso un nuovo atteggiamento politico del gruppo parlamentare e dei DS — divertente è stato in questo senso il racconto di Mancuso e Folena sulle resistenze all’interno dei DS sulla candidatura Grillini — una candidatura come hanno sottolineato Lucà e Mancuso “che ha permesso ad un movimento di avere una rappresentanza diretta nelle istituzioni e, quindi, di aprire una stagione nuova di proposte riformatrici”.
Folena, nel suo intervento conclusivo ha lanciato l’idea di una convention programmatica composta da un terzo di rappresentanti dei partiti, da un terzo di personalità dei movimenti e da un terzo di amministratori locali. Bisognerà attendere qualche tempo, per comprendere se questa proposta positiva sia praticabile e, soprattutto se in quell’occasione anche il movimento glbt sarà invitato alla discussione.
Don Luigi Ciotti e Aurelio Mancuso, hanno poi cenato insieme, occasione che ha consentito di ricordare il lavoro svolto insieme negli anni ’80 di lotta contro l’emarginazione sociale, la tossicodipendenza e di sostegno alle famiglie. Tra gli impegni comuni presi durante la cena, Don Luigi Ciotti ha accettato di buon grado l’invito di Mancuso di partecipare al prossimo Congresso nazionale di Arcigay, che dovrebbe tenersi nella primavera 2005.