Da "Il Tirreno" del 01.09.04 di ILARIA BONUCCELLI
Autorizzato il ballo sulla marina per settembre
La commissione di vigilanza dà il via a 12 serate nei weekend
VIAREGGIO. Si torna ufficialmente a ballare sulla marina di Torre del Lago. Per dodici sere, a settembre. Tutti i fine settimana – dal venerdì alla domenica – i locali con divieto di musica potranno avere di nuovo dj e consolle all’aperto. Ieri mattina la commissione comunale di vigilanza ha trovato un accordo con i proprietari di Mama mia e Boca chica: dovranno recintare l’area, dovranno piazzare fari per illuminare viale Europa e dovranno chiedere l’autorizzazione a occupare il suolo pubblico. A pagamento, anche se a tariffe agevolate. Se il sopralluogo di venerdì accerterà che queste condizioni sono state rispettate, arriverà il via libera agli “eventi”.
Già stamani, l’ingegner Brunello Consorti, tecnico dei locali della marina, presenterà al Comune il progetto per ottenere l’autorizzazione allo svolgimento di pubblico spettacolo. I presupposti per ottenere il benestare della commissione di vigilanza ci sono tutti, anche perché – conferma Antonio Nicoletti, assessore alla polizia municipale – «abbiamo fatto tutto il possibile per imporre ai locali condizioni di sicurezza che fossero facilmente ottemperabili. Prendiamo la recinzione dell’area interessata all’evento: potrà essere realizzata con transenne, con nastro bianco e rosso o, all’occorrenza, anche solo tracciando sull’asfalto una linea di vernice. Per quanto riguarda l’illuminazione, inoltre, i locali potranno assolvere all’obbligo piazzando gruppi con tre fari». E anche per la questione dell’occupazione del suolo pubblico, è stato aggirato il problema del caro-tassa: i locali potranno pagare una tariffa ridotta – parci a circa 380 euro a sera – invece che la tariffa piena (circa 3.190 euro a sera). «Questo – riprende Nicoletti – sarà possibile se a fare domanda per lo svolgimento dell’evento sarà un’associazione, invece che i singoli locali. Per le associazioni, infatti, il regolamento comunale sull’occupazione di suolo pubblico prevede tariffe ridotte dell’80% sull’importo intero». Così – annuncia Alessio De Giorgi, co-titolare del Mama mia – a presentare domanda di organizzazione di eventi nel weekend per i locali della marina sarà l’associazione Friendly Versilia, la stessa che ha organizzato il gay pride.
In questo modo dovrebbero essere superati tutti gli ostacoli che separavano i locali della marina dall’autorizzazione al pubblico spettacolo. Compreso quello delle norme antincendio: per garantirsi la presenza di un’autobotte, probabilmente i locali della marina sigleranno una convenzione con qualche associazione di volontariato che svolge anche servizio di protezione civile. «Siamo soddisfatti di come si è conclusa la vicenda – commenta Esmeralda Giampaoli, titolare del Boca chica – anche se sappiamo che la soluzione trovata è solo temporanea. Una volta terminata la stagione, già da ottobre chiederemo all’amministrazione comunale di convocare una conferenza dei servizi per stabilire regole fisse per il prossimo anno. Regole che ci consentano di poter svolgere i nostri eventi senza più problemi».
La questione delle marine, infatti, non è risolta in maniera definitiva. Nei prossimi mesi il Comune, con il Parco e gli imprenditori, dovrà riuscire a trovare il modo di far convivere i pubblici esercizi (e soprattutto musica e ballo all’aperto) con le aree tutelate. Non solo. Dovrà anche capire come limitare (e controllare) il traffico notturno diretto alla marina e come garantire livelli di sicurezza accettabili, soprattutto dopo le tre del mattino, quando inizia l’ora del rientro. E quando si verificano vandalismi contro auto e locali.
Da "Il Tirreno" del 29.08.04 di VALENTINA LANDUCCI
La guerra del ballo: il popolo della notte resta a Torre del Lago
Il sindaco salva le feste dallo stop per il troppo rumore. Un via libera provvisorio, ma si riaccende la polemica.
TORRE DEL LAGO. Il popolo della notte ha vinto la sua guerra. E sulla marina di Torre del Lago, la frazione di Viareggio cara a Puccini, là dove finisce la Versilia, torna di scena la musica, il ballo in strada ed il divertimento a basso costo. Ma solo grazie ad un ordinanza provvisoria del sindaco di Viareggio, Marco Marcucci, che ieri sera ha dato il via libera alla musica nonostante lo stop imposto dal comando dei vigili urbani a seguito del mancato rispetto delle norme del Parco sull’inquinamento acustico. Un via libera “a tempo” in attesa della riunione della commissione di vigilanza del Comune che in settimana deciderà sul futuro del divertimento nottuno sul lungomare.
Lettere e telefonate di protesta, manifestazioni in strada, botta e risposta sui giornali: quella appena trascorsa è stata una settimana di battaglia senza esclusione di colpi per difendere l’oasi del divertimento giovanile, omosessuale ed eterossessuale. Alla fine, però, Mama mia e Boca chica, i due locali di maggior richiamo sul lungomare della marina di Torre del Lago, vera e propria Ibiza italiana, da ieri sera sono tornati a fare musica, dopo 7 giorni di braccio di ferro con il Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, il Comune ed il Comando dei vigili urbani di Viareggio.
Ma non è stato facile. Da un lato i giovani, i titolari e i dipendenti dei locali, la maggior parte degli operatori turistici torrelaghesi, tutti schierati in difesa del diritto al divertimento ma anche del proprio interesse economico – ogni fine settimana almeno 15mila giovani da tutta Italia frequentano il lungomare della frazione pucciniana, consumano nei bar e nei ristoranti, riempono i camping e gli alberghi. Dall’altro le leggi: per il Parco i livelli della musica sono eccessivi, le norme prevedono un massimo di 60 decibel per le emissioni acustiche nelle aree protette e dal Mama mia e dal Boca chica ne arrivano 80, di conseguenza la musica va spenta. Il bavaglio all’intrattenimento musicale, piombato senza preavviso addosso ai giovani ed ai locali della marina sabato scorso, non è durato a lungo soprattutto grazie alla mediazione di Marcucci.
Il sindaco ha volutro incontrare i titolari dei locali, il presidente della circoscrizione torrelaghese, Athos Pastechi, gli operatori turistici e, come un coniglio dal cilindro, ha tirato fuori la soluzione: autorizzare il ballo in strada solo nei weekend e a seguito della concessione del suolo pubblico ai locali per specifici eventi di spettacolo e intrattenimento. «I locali si trovano in un area Parco – osserva Marcucci – dove al momento il limite massimo per le emissioni acustiche è di 60 decibel. Un limite che sarà abbassato a 45 non appena l’amministrazione darà il via al piano di zonizzazione acustica. Ciò pone un problema di fondo: il tipo di divertimento giovanile che si è sviluppato sulla marina non è compatibile con queste norme. Applicare le regole così come sono significa rinunciare a questo spazio di divertimento e libertà. Noi crediamo che esista una via alternativa, un’applicazione delle norme flessibile che consenta di trovare un equilibrio tra la tutela ambientale e il direvtimento notturno che comunque va governato».
Ieri sera il popolo della notte ha ballato al Mama mia ed al Boca chica, mentre al Priscilla, il locale di Regina Satariano, presidente regionale del Movimento Italiano Transessuali, si eleggeva Miss Trans 2004. Ancora una volta migliaia di giovani si sono ritrovati in strada tra birre, chiacchiere e musica in una delle località più interessanti della Toscana, anche sotto il profilo sociale. «La marina è indubbiamente un punto di riferiemnto per la comunità gay e lesbica d’Italia – spiega Alessio De Giorgi, presidente regionale di Arcigay – ma non si è voluto creare un ghetto, per questo nell’arco di cinque anni sono nati dei locali frequentati da giovani omosessuali ed eterosessuali. Un importante esempio di integrazione che lo spegnimento della musica avrebbe rischiato di far morire».
Da "Il Tirreno" del 30.08.04 di VALENTINA LANDUCCI
C’è miss Italia Trans, i vigili multano il Priscilla
Regina: «Questa è persecuzione». Manca l’autorizzazione allo show
“Priscilla”
TORRE DEL LAGO. Nella notte del via libera al ballo in strada, sulla marina del divertimento notturno piove una nuova multa. Questa volta non tocca al Mama mia o al Boca chica (come la scorsa settimana) ma al Priscilla, il locale di Regina, presidente regionale del Movimento italiano transessuali (Mit), al quale hanno fatto visita, sabato sera, i vigili urbani, nel bel mezzo dello svolgimento del concorso nazionale Miss Italia Trans 2004. La polizia municipale annuncia un verbale – che sarà notificato ai titolari del pub domani – per la mancanza dell’autorizzazione al pubblico spettacolo, ritenuta dai vigili necessaria allo svolgimento del concorso di bellezza.
Per i locali del lungomare, insomma, non c’è pace: l’ordinanza straordinaria del sindaco, Marco Marcucci, che (sabato alle 23,30) ha riacceso la musica sulla marina, non basta a mettere al riparo tutti i locali dalle sanzioni.
«A questo punto ci sentiamo perseguitati – osserva Regina – e non esito ad affermare che dietro questi provvedimenti c’è un ben preciso disegno politico che sembra colpire, dopo il Mama mia ed il Boca chica, l’altro locale del lungomare frequentato dal popolo gay, lesbo e trans, il Priscilla appunto». Per Regina, dunque, la multa rappresenta un preciso attacco a un certo tipo di divertomento che, negli anni, ha messo radici nella frazione.
Il verbale dei vigili contesta al Priscilla il fatto di aver organizzato una serata di spettacolo. La sfilata delle concorrenti di Miss Italia Trans e l’intrattenimento musicale durante la serata, animato da un gruppo di drag queen, costituisce, secondo la polizia municipale, un evento che deve essere autorizzato dal Comune. Il Priscilla, al contrario, aveva in mano solo il via libera alla realizzazione della manifestazione da parte della circoscrizione «alla quale – spiega Regina – abbiamo comunicato per tempo lo svolgimento della serata promossa dal Mit. Una comunicazione inviata anche alla questura per tutelarci sul fronte della sicurezza. Nessuno, però, ci ha detto che non potevamo svolgere la serata o che servivano altri tipi di autorizzazioni». Per la titolare del locale il problema è anche un’altro: «Se per i vigili – osserva Regina – il fatto che uno dei nostri clienti prenda il microfono e canti con indosso l’abbigliamento tipico della drag queen significa fare spettacolo allora credo che dovremmo chiedere permessi per serate di spettacolo tutti i giorni». In ogni caso stamani Regina incontrerà l’assessore alla cultura, Cristina Boncompagni: «Credo che sia doverosa una spiegazione da parte del Comune – dice – anche perchè il provvedimento va a colpire un locale che in quella sera ospitava un’ iniziativa di rilevanza sociale: un appuntamento del Mit di rilievo nazionale finalizzato a porre all’attenzione dell’opinione pubblica le problematiche del mondo trans».
Verbale a parte la serata al Priscilla si è conclusa con l’elezione di Miss Italia Trans 2004: Pamela, 23 anni, di Pisa. Una bella ragazza bionda che ha sconfitto un’agguerrita concorrenza di giovani provenienti un po’ da tutta Italia.
È di Madonna dell’Acqua Miss Trans 2004
Si chiama Pamela, ha 23 anni e la sua aspirazione è trovare un lavoro
TORRE DEL LAGO. Bella ma disoccupata. Pamela, 23 anni, di Madonna dell’Acqua (Pisa) da sabato sera è Miss Trans 2004, il trans più bello d’Italia. Ma la sua avvenenza non l’aiuta a trovare lavoro. Di fronte a lei un muro di pregiudizi da parte di datori di lavoro che non appena si trovano in mano i suoi documenti d’identità si irrigidiscono e preferiscono lasciare perdere. A denunciare la discriminazione di Pamela è la mamma, Cinzia Anna Alessandrini, a fianco della figlia sabato sera a Torre del Lago in occasione dell’elezione di Miss Trans 2004.
La manifestazione, promossa da Regina Stariano, presidente regionale del Mit (Movimento italiano transessuali), dalla sua stretta collaboratrice, Anastasia, in collaborazione con il Mit nazionale, ha visto la partecipazione di una ventina di giovani trans da tutta Italia sulle quali ha trionfato Pamela, una ragazza bionda, alta e simpatica, con l’hobby della cartomanzia e, come tutte le partecipanti al consorso, un cassetto pieno di sogni. Una ragazza più fortunata di altre, per il fatto di poter contare su una famiglia che è stata in grado di comprenderla. A fianco di Pamela c’è infatti la sua mamma, Cinzia Anna Alessandrini, che ha deciso di starle vicino e seguirla in un percorso di certo no facile. «L’amore per un figlio – spiega Cinzia Anna Alessandrini – va oltre ogni tipo di pregiudizio. Voglio bene a mia figia e le sto vicino: mai avrei voluto che finisse su un marciapiede. Per questo le ho sempre detto di essere quello che sentiva di essere, di uscire, esprimersi e comunque di restare pulita. E’ una ragazza stupenda, voglio solo che sia felice».
La mamma di Pamela racconta una vita difficile: prima le cure dallo psicologo, poi la presa di coscenza dell’identità di Pamela, i primi momenti di smarrimento e la scelta di stare al suo fianco. Anche ora, nel momento del trionfo sul podio di Miss Trans 2004, e nella vita quotidiana, a caccia di un posto di lavoro che non si trova. «Il mondo è ostile nei confronti di Pamela – afferma la mamma – forse solo per ignoranza. Fatto sta che quando mia figlia presenta un curriculum i datori di lavoro non la chiamano neppure per il primo colloquio. Fino ad ora abbiamo trovato solo porte chiuse ed emarginazione, anche se mi auguro che prima o poi Pamela riesca a trovare la sua strada».