I corpi e le identità di Gender Bender

  

Gender Bender è un festival che indaga sulla relazione esistente tra la realtà sociale e lo statuto identitario delle singole persone, presentando interventi di artisti provenienti da tutto il mondo che, a diverso titolo e con modalità differenti, sfidano le convenzioni e mirano al superamento dei luoghi comuni del maschile e del femminile. Uno slittamento degli stereotipi in cui tutte le chiavi di lettura sono valide, ‘ironia come il sarcasmo, la tenerezza come la violenza.

In u’epoca dove ‘unica cosa certa è il continuo mutamento e la complessità, il festival costruisce dei percorsi di senso tra fenomeni culturali e comunicativi apparentemente distanti e contraddittori presentando, in anteprima nazionale, film, spettacoli, mostre, convegni, concerti che anticipano in che modo andremo a rappresentare le trasformazioni e i cambiamenti divenuti parte integrante nella vita della maggior parte dei soggetti contemporanei.

Gender è una parola complessa e di recente adozione, che accoglie in sé tutto quello che pertiene al’identità, alla presentazione e rappresentazione di sé nel mondo, per quanto concerne principalmente la sessualità, che di ciò è ovviamente un carattere primario. Questo campo di ricerca, che si è affermato in tempi recenti, ha prodotto una serie di interventi notevoli di studiose legate sopratutto al mondo accademico anglosassone come Teresa De Lauretis, Rosi Braidotti, Marjorie Garber o Camille Paglia, aprendo nuove e spesso vertiginose prospettive.

Gender Bender è tutto ciò che rappresenta una spinta innovativa alla capacità di reinvenzione del genere maschile e femminile. Gender Bender è la storia ‘amore tra un camionista gay (uno splendido Joe ‘Alessandro) e una ragazza androgina (una radiosa Jane Birkin) raccontata da Serge Gainsbourg nel film Je ‘aime, moi non plus.

Raspberry Reich

Raspberry Reich

Gender Bender sono le foto di Erwin Olaf, commenti ricchi di humour sui processi comunicativi della moda, dei tabloid scandalistici e della fotografia pornografica. Sono i velleitari terroristi sessuali protagonisti di The Raspberry Reich ‘ultimo film del’enfant terrible del cinema Bruce La Bruce e il valzer dei tradimenti in cui sono impegnati i gangster gay di Splendi’s, il film dei Motus tratto dal’omonimo testo di Jean Genet del 1948.

Sono le nove danzatrici dello spettacolo della coreografa Estzer Salamon, che, tra corpi, accessori, costumi e movimenti finiscono per perdere qualunque connotazione, e ‘assolo di Terre Thaemlitz, musicista affermata che esordì come DJ nei club della comunità transessuale di New York.

Gender Bender è la divertente fiaba natalizia di una travestita, un alcolizzato dal cuore ‘oro e una ragazza scappata di casa in Tokyo Godfathers, il capolavoro del’acclamato autore di animazione giapponese Kon Satoshi, e le riletture e gli approfondimenti degli aspetti meno noti della vita e del’opera dello scrittore Hans Christian Andersen, intrappolato, contro la sua volontà, nella edulcorata dimensione di autore di fiabe per bambini.

Sono le canzoni sboccate con cui si esibisce vestita da coniglietta Baby Dee, una tra le più singolari presenze della scena gay di New York e le citazioni di Petra, il film delle artiste tedesche Hangover Ltd. che rimanda ai lavori di Fassbinder, Cassavettes, Cindy Sherman, Armoni Korine, Jack Smith. Sono le presenze live stage fenomenali delle Cobra Killer, eccessiva ed esplosiva miscela di trash rock anni 60 ed elettronica low-fi contemporanea come reazione alla noiosità di tanti concerti elettronici.

La sede del Cassero

La sede del Cassero

Il festival è un progetto culturale fortemente innovativo, che nasce dal’esperienza di riflessione e programmazione culturale offerta dal Cassero alla città. In più di venti anni, abbiamo continuamente lavorato sulle differenze di identità e di orientamento sessuale, viste come portatrici di valore e di ricchezza culturale per tutti, coniugando, allo stesso tempo, un solido impianto scientifico con una sana vocazione alla ricerca e alla sperimentazione. Gender Bender si presenta con questi caratteri, investiga su una delle questioni di più stretta attualità, quella del’identità, indagando le nuove frontiere della rappresentazione del genere maschile e femminile.

Gay, lesbiche, transessuali e bisessuali hanno da sempre posto u’attenzione particolare a quel’insieme di comportamenti, abitudini, abbigliamenti, pensieri che la società si attende da un uomo e da una donna, re-inventandone continuamente le forme ed i linguaggi e proponendone continuamente di nuovi. In questa ri-scrittura dei principi di suddivisione del mondo tra maschi e femmine, i soggetti GLBT hanno da sempre operato una relazione dialettica e creativa tra individuo e società al punto che sono finiti per diventare un punto di riferimento importante e imprescindibile per quanti, omosessuali e non, hanno fatto della questione identitaria legata alla sessualità un campo di indagine privilegiato.


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