La bandiera Arcigay sventola a Salerno

  

Con l’Assemblea dei soci tenutasi mercoledì 20 ottobre, l’Associazione Federico Garcia Lorca di Salerno ha formalizzato la decisione di affiliarsi all’Arcigay.

Da tempo, il gruppo, nato nel 2003, aveva contatti con l’associazione nazionale e in più occasioni i dirigenti di Arcigay (Sergio Lo Giudice, Aurelio Mancuso e Franco Grillini) avevano partecipato ad incontri pubblici organizzati dal gruppo salernitano.

Guidati dal Presidente Fabio De Chiara, i gay e lesbiche di Salerno, hanno dato vita a una associazione che ha strutturato diverse attività, ha saputo smuovere l’ambiente cittadino e della provincia e si è accreditato come una realtà giovane e combattiva.

Durante un incontro tra il Segretario nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso, i soci e i simpatizzanti dell’associazione salernitana, che si è svolto mercoledì 13 ottobre, sono stati affrontati tutti i temi inerenti la funzione di Arcigay a livello nazionale, della sua rete di Circoli politici e ricreativi e, soprattutto sulle prospettive future. La riunione è quindi, servita per preparare la successiva assemblea, che ha deliberato l’affiliazione ad Arcigay. L’Associazione Garcia Lorca è inoltre affiliata già da tempo ad Arcilesbica nazionale.

La formalizzazione dell’affiliazione del Garcia Lorca avverrà nel Consiglio Nazionale Arcigay, che si terrà il 19 dicembre 2004 a Bologna, ma già l’annuncio della presa di contatto, era stato già dato nello scorso Consiglio Nazionale di settembre, che unanimemente aveva espresso il proprio assenso.

INFO
Circolo Arcigay Federico Garcia Lorca
Piazza Vittorio Veneto 2 – SALERNO
Incontri tutti i Mercoledì alle ore 20.30
Tel. 340.2431356
WEB www.lorca.nelweb.it
MAIL TO [email protected]


Da "Babilonia" n. 225, novembre 2003, di Pasquale Quaranta
A Salerno la nascita di una nuova associazione omosessuale e la proposta
del’istituzione del Registro per le unioni civili ha messo a nudo il reale
interesse dei politici per la questione gay

Il Circolo Arcigay Lorca

Il Circolo Arcigay Lorca

Un assessore si dimette, dopo aver partecipato ad un sit-in di manifestanti bloccato dai vigili urbani presso la sede del Comune. Un sindaco progressista viene accusato di violazione della Costituzione in u’interpellanza parlamentare che rivendica il principio di libera espressione del pensiero. Un consigliere comunale, nella sua battaglia di civiltà, mette in crisi ‘intera maggioranza… Cosa diavolo succede a Salerno? Se lo chiede anche il vescovo…

Succede che, nel marzo di ques’anno, alcuni omosessuali hanno preso coscienza dei loro diritti negati fondando u’associazione. Ma al Sud la visibilità è ancora un grande problema: gay e lesbiche hanno paura di perdere il posto di lavoro (soprattutto se si tratta di un impiego "in nero"), oppure di far morire di crepacuore genitori e parenti, o ancora di perdere gli amici.

Così, sognando un mondo migliore, un idraulico, u’avvocatessa, una libera professionista, uno studente universitario e un giornalista si sono scambiati i numeri di cellulare, hanno riletto insieme il vecchio statuto del gruppo Arcigay-ArciLesbica "I duecentocinquantamila" (attivo a Salerno negli anni Novanta) e hanno deciso di farsi avanti; dopo aver approfondito le proprie idee via e-mail, hanno creato un gruppo di discussione telematico, mettendo in piedi una nuova associazione di cultura omosessuale dedicata al poeta spagnolo Federico Garcia Lorca.

La notizia è rimbalzata sulla stampa locale con una foto pubblicata (e ripubblicata) dal Corriere del Mezzogiorno: a Salerno i gay hanno un volto e un nome. Le Tv locali organizzano trasmissioni "a tema", ma le ragazze non compaiono in video, perché sono come imbavagliate e non vogliono uscire allo scoperto: "Per noi – raccontano – ‘è una doppia difficoltà: il maschilismo che permea la società e ‘omosessualità in quanto tale. Essere riconosciute come lesbiche può causare più problemi di quanti non ne possa avere un uomo gay". A Salerno ‘omosessualità sembra infatti essere u’esclusiva maschile e sono ancora poche le donne che fanno visita alla sede del’associazione situata in Piazza Vittorio Veneto 2.

Il dialogo con le istituzioni è nato spontaneamente quando Rifondazione comunista e Verdi hanno proposto, alcuni mesi fa, ‘istituzione di un registro delle coppie di fatto, condiviso dal’Associazione Lorca e destinato a suscitare innumerevoli polemiche.

Ma il registro non è passato.

Successivamente, il sindaco ha convocato una delegazione del’associazione Glbt, assegnandole una nuova struttura. Cosa ‘entra? Ce lo spiega Antonello, 24 anni, socio del’Associazione Lorca: "’ chiaro a tutti che confermare ‘assegnazione di una sede già promessa ques’estate è una sorta di’contentin’, un modo per chiuderci la bocca dopo il fallimento del registro. Personalmente credo che, prima delle unioni civili, debbano essere approvate leggi contro ‘omofobia e contro ogni discriminazione nei nostri riguardi. Penso che abbia poco senso registrarsi al’anagrafe insieme al proprio compagno, se poi non si è tutelati quando ci chiamano ricchioni".

Cosa è cambiato dunque nella vita quotidiana dei gay e delle lesbiche salernitani? "Per me nulla – commenta Silvana, 29 anni – Mi dispiace per il registro, sarebbe stato un gesto simbolico anche per la nostra visibilità. Se avessi avuto una relazione stabile avrei firmato quel foglio di carta, anche soltanto per provocazione!".

Opinioni contrastanti, soprattutto se si pensa alla forte divisione interna alla comunità omosessuale locale: molte persone vivono segretamente il proprio orientamento affettivo e non mostrano alcun interesse per i loro diritti e per una politica che dovrebbe toccarle da vicino.


  •