Orgoglio gay a Trento

  

I gay del Trentino vogliono contare di più. «Siamo chiamati a parlare solo quando si tratta di cultura, di cinema o di moda, ma noi abbiamo molto, moltissimo da dire».

Trento

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Michele Roner, presidente dell´Arcigay provinciale, parla nella sede di Largo Nazario Sauro, dove si è tenuta la festa d´autunno organizzata dall´associazione. Dice che troppo spesso gli omosessuali sono vittime di un modo standardizzato di vedere le cose. Roner, 31 anni, studente di sociologia, sostiene che gay e lesbiche («Gli iscritti trentini sono più di duemila») non vogliono essere accostati ad una iconografia che li vede protagonisti di tutto ciò che è fashion: dalle sfilate di moda alla filmografia d´autore, dai ricevimenti ai sottobicchieri da tè. «Troppo comodo – dicono – relegarci in questo modo».

Non avete possibilità di parola?

Non abbiamo modo di esprimerci su tematiche di impegno. Quando approfondiamo aspetti di tipo sociologico non abbiamo veramente la possibilità di farci sentire. Forse facciamo paura, forse siamo scomodi.

In che senso?

Nel senso che noi abbiamo il coraggio di dire le cose come stanno. Siamo fuori dalla "norma" da tutti i punti di vista. Per quanto riguarda la politica abbiamo un punto di vista diverso su sesso, discriminazioni e guerra. Il fatto è che è difficile attaccarci perché potrebbe apparire politicamente scorretto. E quindi meglio tenerci da parte. Siamo molto impegnati nella società, anche se poi non abbiamo visibilità

Che cosa fate in particolare?

Ci impegniamo nel volontariato. Crediamo che Trento e il Trentino possano diventare più multiculturali e più multietnici.

Pensa che vi siano molti pregiudizi verso l´omosessualità? A Trento più che in altre realtà?

Penso che i pregiudizi siano gli stessi ovunque. Trento non è diversa da Verona o da altre città. Certo, se pensiamo a Bologna, la storia è un po´ diversa. Là esiste una storia, una tradizione di sinistra, che ha cambiato le cose rispetto al panorama nazionale.

Tendenzialmente i gay e le lesbiche trentini cercano di "fuggire"da Trento?

Accade ogni fine settimana.

E molti vorrebbero andare altrove anche in maniera definitiva?

Forse la realtà trentina sta stretta a molti, ma su questo non farei una distinzione fra omo e etereosessuali.

Torniamo alla questione "visibilità". In televisione i gay ne hanno: sono molti i programmi condotti da omosessuali.

Tutto dipende dalla qualità dei programmi e dal tipo di immagine che si vuole fare passare. Se gli argomenti sono frivoli gli omosessuali hanno spazio, altrimenti è molto più difficile. Poi ci sono le eccezioni: l´altra sera a L´Infedele (la trasmissione di Gad Lerner, in onda il sabato sera, ndr) è stato fatto un approfondimento splendido.

Cosa pensa delle manifestazioni tipo "Gay Pride"?

Che sono ottime. Chi le critica lo fa perché non conosce. È vero, ci sono forme di ostentazione, ma nessuno va ad intervistare quei gay che – vestiti in giacca e cravatta – marciano con la scritta "Sono il tuo avvocato" o "Sono il tuo medico".

INFO

Circolo Arcigay del Trentino 8 luglio
Largo Nazario Sauro 11 – 38100 Trento
Tel. 0461.260201
Orari: Gio 20.30-22.30
www.arcigay.it/trento
[email protected]

DIVAS
icone del passato

Chiacchiere da salotto
attorno ad un home-video
in compagnia con le grandi dive

Lunedì 22 novembre ore 21
LULU IL VASO DI PANDORA
Germania, 1928—106 min.
Regia: Georg Wilhelm Pabst
Interpreti: Louise Brooks, Fritz Kortner, Franza Lederer, CArl Goetz,

Lunedì 29 novembre ore 21
JOHNNY GUITAR
Usa, 1954—110 min.
Regia: Nicholas Ray
Interpreti: Joan Xrawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge

Lunedì 6 dicembre ore 21
JULES E JIM
Francia, 1962—110 min.
Regia: François Truffaut
Interpreti: Jeanne Moreau, Oscar Werner, Henry Serre, Marie Dubois


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