Da domani il congresso nazionale di Arcigay, la principale associazione gay e lesbica italiana. Fassino, Violante, Craxi, Diliberto, Pecoraro Scanio, Cecchi Paone tra gli ospiti. La sfida lanciata alle coalizioni politiche in vista delle prossime elezioni: “Impegni chiari nei programmi o nessun sostegno”. L’appuntamento triennale si tiene quest’anno a Bologna, città in cui Arcigay nacque esattamente venti anni fa, il 3 marzo 1985.
Arcigay compie 20 anni
Si apre domani l’undicesimo congresso nazionale Arcigay, la principale associazione gay e lesbica italiana, con una sfida ad entrambi gli schieramenti politici alla vigilia delle elezioni: “Prodi e Berlusconi si impegnino ad inserire il riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso nei rispettivi programmi elettorali. Sosterremo solo quelle coalizioni che abbiano assunto impegni concreti, e denunceremo l’illiberalità e l’arretratezza delle altre”.
Sono 3 milioni i voti delle persone gay e lesbiche disponibili sul mercato elettorale. L’affermazione di Nichi Vendola in Puglia, le decine di candidati ed eletti alle recenti competizioni elettorali, tra cui Franco Grillini, Sergio Lo Giudice ed altri esponenti di primo piano del movimento gay e lesbico, rappresentano la prova tangibile del crescente peso elettorale ed interesse del mondo politico per l’elettorato lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender).
Da venerdì 4 a domenica 6 marzo, 143 delegati provenienti da tutt’Italia in rappresentanza degli oltre 100mila iscritti dei 95 circoli territoriali dell’associazione da Bolzano a Siracusa, si riuniranno a Palazzo Re Enzo, a Bologna, città in cui Arcigay fu fondata esattamente venti anni fa, il 3 marzo 1985.
Presenti all’inizio dei lavori, venerdì pomeriggio, un nutrito parterre di ospiti tra cui i leader di molti dei partiti della sinistra: il segretario nazionale dei Ds Piero Fassino, il segretario nazionale del Pdci Oliviero Diliberto, il presidente della federazione dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, il capogruppo dei Ds alla Camera dei deputati Luciano Violante. Uniche eccezioni esterne alla sinistra il portavoce del Nuovo Psi Bobo Craxi, il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone e Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, nonostante tutti i rappresentanti del centro-destra siano stati invitati. In apertura del congresso il saluto del sindaco di Bologna Sergio Cofferati e quelli, affidati a messaggi scritti, di esponenti del mondo cattolico: don Franco Barbero e don Andrea Gallo.
Sergio Lo Giudice
“Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna — ricorda il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – riconoscono già le coppie di fatto dello steso sesso. La Spagna si appresta addirittura ad estendere alle coppie gay e lesbiche l’accesso al matrimonio, seguendo l’esempio di Olanda e Belgio. E’ un serio problema di democrazia che l’Italia sia rimasta del tutto inerte, negli ultimi anni, sul campo dei diritti e delle libertà civili. Non solo sul Pil e sulla capacità innovativa e competitiva del sistema produttivo si misura l’evoluzione e la modernità di un paese”.
Aurelio Mancuso
“Arcigay, con i suoi oltre 100mila iscritti è la più numerosa associazione gay del mondo — osserva il segretario nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso – La sua formula, che è riuscita a saldare negli ultimi venti anni una vivace rete di giovani attivi in campo civile e sociale, ad un circuito di circoli ricreativi di aggregazione e socializzazione, è unica in Europa”.
Sono stati 315mila coloro che hanno avuto in tasca una tessera Arcigay a partire dal 1998, anno in cui è stato adottato il tesseramento elettronico. Negli ultimi anni si è registrato un incremento delle donne tesserate, che ad oggi rappresentano il 12% degli iscritti, nonostante il rafforzamento di Arcilesbica come associazione autonoma.
Franco Grillini
“Sono in corso in commissione Giustizia alla Camera — racconta Franco Grillini, presidente onorario Arcigay e deputato Ds — le audizioni sulla mia proposta di legge sul Pacs (Patto civile di solidarietà) sottoscritta da altri 160 deputati. Obiettivo della proposta è garantire, attraverso un istituto giuridico diverso da quello matrimoniale, una serie di diritti e responsabilità reciproche alle persone che vivono un’unione di fatto, omosessuale o eterosessuale”. Diritti concreti come quello di assistere il proprio partner in ospedale e di poter assumere decisioni importanti sulla sua salute in caso non possa farlo da solo, essere tutelati nel momento della separazione, vedersi riconosciuta dallo Stato la pensione di reversibilità, godere dei diritti ereditari, ecc.
I lavori si apriranno venerdì pomeriggio con l’apertura dei lavori del presidente onorario Franco Grillini, la relazione congressuale del presidente in carica Sergio Lo Giudice e gli interventi degli ospiti, coordinati dal segretario nazionale Aurelio Mancuso.
Sabato si entrerà nel vivo dei lavori dell’assemblea congressuale e delle commissioni tematiche, con la discussione sul documento congressuale, sui documenti politici, sugli emendamenti allo statuto.
Domenica mattina le votazioni conclusive con l’elezione dei principali organi dell’associazione: presidente nazionale, segretario nazionale, consiglio nazionale, presidente onorario, presidente del collegio dei garanti, revisori dei conti.
I NUMERI DI ARCIGAY. LA NASCITA VENT’ANNI FA
Arcigay, la principale associazione gay e lesbica italiana
Arcigay è oggi la principale organizzazione nazionale per la promozione della parità di diritti delle persone omosessuali in Italia. Gli attuali iscritti dell’associazione superano le 100mila unità, ma sono 315mila coloro che hanno avuto in tasca una tessera Arcigay a partire dalla fine del 1998, anno in cui è stato adottato il tesseramento elettronico.
Lo zoccolo duro dell’associazione è rappresentato da persone appartenenti alla fascia d’età compresa fra i 30 ed i 50 anni, circa il 55%. I giovani fra i 18 e i 30 anni sono il 35%. Significativo anche il numero degli over 50: un 10% che impone nuovi bisogni all’attenzione dell’associazione. Negli ultimi anni si è registrato un incremento delle donne iscritte, che oggi raggiungono il 12% del totale, nonostante il rafforzamento di Arcilesbica come associazione autonoma, con un proprio tesseramento. Significativo anche il numero degli stranieri che si attestano sul 13% del totale degli iscritti. Arcigay è membro di Ilga, la federazione internazionale delle associazioni gay e lesbiche.
Da Bolzano a Siracusa una rete di 95 circoli
Arcigay si articola in 95 realtà territoriali, distribuite in 41 province italiane da Bolzano a Siracusa: 35 circoli politico-culturali e 60 circoli ricreativi (bar, discoteche, saune).
Le regioni che contano il più alto numero di circoli affiliati sono la Lombardia (19), il Lazio (12) e l’Emilia Romagna (14) a pari merito col Veneto. In generale il 62% si concentra nel Nord, il 23% al Centro e 13% nel Sud Italia. Negli ultimi tre anni l’associazione ha registrato la nascita di nuovi circoli in 13 nuove province (Cosenza, Grosseto, Pistoia, Piombino, Ferrara, Genova, Torino, Ivrea, Sondrio, Cremona, Bassano, Ravenna, Piacenza) e la nascita dei primi coordinamenti regionali, in Toscana e in Veneto. La sede nazionale di Arcigay è a Bologna, in via Don Minzoni, 18.
Obiettivi e attività dell’associazione
Arcigay è u’organizzazione non-profit, che ha come obiettivi la promozione della parità di dignità e diritti delle persone omosessuali. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso l’aggregazione e la socializzazione, la promozione della visibilità delle persone omosessuali nella società, la tutela della salute e l’impegno contro l’Aids, il riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche, i servizi di supporto alla persona. Agisce in u’ottica di dialogo e confronto con istituzioni, partiti e sindacati, di alleanza con altri movimenti di promozione civile e sociale, nell’ambito della più generale difesa delle libertà civili, individuali e collettive.
VENTI ANNI FA A BOLOGNA NASCE ARCIGAY
Arcigay nasce il 3 marzo 1985, per volontà delle principali associazioni gay e lesbiche italiane, che si riunirono per l’occasione a Bologna nei locali del Cassero di Porta Saragozza, prima sede pubblica assegnata ad un’associazione gay in Italia.
Settanta delegati in rappresentanza di 15 organizzazioni decisero di dare vita ad Arci Gay come associazione nazionale federata all’Arci (Associazione ricreativa e culturale italiana). L’assemblea elesse presidente onorario il prete del dissenso don Marco Bisceglia, presidente fu eletto Beppe Ramina e segretario Franco Grillini, che sarà presidente dall’’87 al ’98, quando diventerà presidente onorario. Fra i fondatori di Arcigay anche Nichi Vendola, Paolo Hutter, Gianpaolo Silvestri.
Nel 1994 l’associazione assunse la denominazione di Arcigay-Arcilesbica, che mantenne fino al 1996, quando Arcilesbica si costituì in associazione autonoma.
Dal 1998 è presidente dell’associazione Sergio Lo Giudice; il segretario nazionale è, dal 2002, Aurelio Mancuso.
L’UNDICESIMO CONGRESSO NAZIONALE
Il congresso è il momento più importante della vita politica di Arcigay
Il congresso nazionale è “il principale organo deliberante dell’associazione” (art. 17 dello Statuto). Si riunisce ogni tre anni, dando luogo al momento più importante della vita politica ed organizzativa di Arcigay. Tra i suoi compiti l’approvazione del progetto associativo, le eventuali modifiche statutarie e l’elezione dei principali organi nazionali: presidente nazionale, segretario nazionale, consiglio nazionale, che costituisce il “parlamentino” dell’associazione, il massimo organo di direzione politica tra un congresso e ‘altro.
Delegati da tutt’Italia: due su tre rappresentano i circoli politici
L’Undicesimo congresso nazionale Arcigay sarà costituito da 141 delegati, provenienti da tutt’Italia ed eletti dai 95 circoli dell’associazione. La stragrande maggioranza, 94 delegati, rappresenta i circoli politico-culturali, 42 provengono invece da quelli ricreativi, 7 sono designati dalla segreteria nazionale. Le donne sono 17.
Il percorso congressuale nei circoli
Il percorso congressuale si è aperto nel settembre 2004 con la convocazione del congresso da parte del consiglio nazionale Arcigay e l’approvazione dell’apposito regolamento. Unico il documento congressuale presentato, con la firma di decine di esponenti dell’associazione. Il congresso nazionale è stato preceduto dalle assemblee congressuali di tutti i circoli locali. Queste si sono svolte tra dicembre 2004 e metà febbraio 2005, vedendo la partecipazione di migliaia di iscritti. Hanno votato il documento congressuale ed eletto i delegati al congresso nazionale. Alcune assemblee hanno approvato anche ordini del giorno e contributi alla discussione su temi specifici.
Gli ordini del giorno e i contribuiti alla discussione
Oltre all’elezione delle cariche statutarie il congresso affronterà gli ordini del giorno e i contributi alla discussione presentati dai delegati e quelli proposti dai circoli locali e già approvati dalle rispettive assemblee congressuali. I temi affrontati da questi ultimi spaziano dalla necessità di una legge che riconosca e tuteli anche le coppie dello stesso sesso, alla centralità della lotta contro l’Aids, alla valorizzazione della presenza lesbica in Arcigay, al valore dell’unità e del coordinamento tra le varie associazione gay, lesbiche e transessuali italiane, alla proposta di una news-letter associativa, alla promozione dell’aggregazione giovanile all’interno dell’associazione, alla promozione della cultura e della memoria storica, all’invito a creare all’interno di Arcigay “contenitori di socialità” tematici, come Arcigay giovani (per la scuola e l’università) ecc.
Quattro commissioni coadiuveranno l’assemblea congressuale
I lavori del congresso si svolgeranno nell’assemblea plenaria e nell’ambito di quattro commissioni funzionali riunite parallelamente: la commissione statuto, che valuterà e formalizzerà le proposte di revisione statutaria; la commissione politica, che valuterà e formalizzerà le proposte degli ordini del giorno e degli altri contributi alla discussione; la commissione elettorale, che valuterà e formalizzerà le proposte per l’elezione degli organi nazionali dell’associazione, la commissione verifica poteri, che controllerà la regolarità delle deleghe e la composizione dell’assemblea congressuale.