La società e la Chiesa c’imprimono l’idea, o il pregiudizio, che non sia possibile vivere fuori dagli schemi. Tanti temi fanno ancora rabbrividire e rimangono “tabù”!
Sul tema “omosessualità” abbiamo conversato con Pasquale Quaranta, presidente dell’associazione Federico García Lorca (ArciLesbica – Arcigay di Salerno) che si batte quotidianamente per i diritti della cultura omosessuale.
La società vi bolla con epiteti infelici, vivere in minoranza è difficile: ti senti in qualche modo derubato di alcune libertà?
“Esiste un vuoto normativo che comporta una serie di problemi concreti soprattutto per le coppie omosessuali che, non potendo “sposarsi”, non sono tutelate. Ad ogni modo, non esistono i “diversi”, è l’amore che fa la differenza”.
Emarginazioni, omofobia: il frutto d’ignoranza sull’argomento?
“Si è ignorata una realtà che sta acquistando visibilità. Le realtà che non si conoscono ci fanno paura, per questo invito coloro che hanno pregiudizi a conoscerci: ci riuniamo ogni mercoledì alle 20:30 nella sede di p.zza V. Veneto, 2 a Salerno. Invito, poi, lesbiche e gay a non vivere nell’invisibilità i propri amori. Chi vuole può scriverci: [email protected]”.
Per la Chiesa sembra non sia possibile essere insieme “omosessuale e buon cristiano”: che ne pensi?
“La dottrina cattolica ci accoglie come peccatori se facciamo l’amore con il nostro partner. Alcuni sacerdoti sostengono che gli omosessuali debbano ritornare sulla retta via dell’eterosessualità procreatrice, normativa e normante, perché così desidera Dio! Invito la Chiesa battipagliese ad aprirsi a un confronto sereno. In una società che ci ostacola, la Chiesa dovrebbe essere un luogo di accoglienza”.
Istituzionalmente la famiglia è composta da genitori eterosessuali e figli: un’unione gay può considerarsi tale?
“Il concetto stesso di famiglia sta cambiando, noi diciamo che esistono “famiglie diverse”. Il movimento gay in Italia non chiede né adozioni né “matrimoni gay” ma il riconoscimento dei Patti Civili di Solidarietà. A Battipaglia proporremo, come Associazione, il registro delle unioni civili. Ho già pronta una lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri della Giunta. È un gesto simbolico. Auspico un confronto con le forze politiche locali per discutere i diritti specifici del caso”.
INFO www.associazionelorca.org
Don Sabatino Naddeo: " La Chiesa rispetta tutti"
Gli omosessuali non devono avere un comportamento morale sbagliato
Omosessualità, dottrina cattolica: concetti apparentemente in opposizione. Con Don Sabatino Naddeo analizziamo ‘altra faccia della medaglia.
" La Chiesa, sulla scia degli insegnamenti di Dio, è rispettosa soprattutto della dignità di ciascuno senza distinzioni. Cristo è venuto per rendere visibile in mezzo agli uomini ‘amore del Padre" così, da prospettiva differente, argomenta sul tema.
"Essere omosessuale non significa accompagnare a tale orientamento un comportamento moralmente sbagliato. Non si decide di essere gay o lesbica, è un insieme di fattori biologici, psichici, ma avere una cattiva condotta è frutto di scelte. Il Signore ci ha creato liberi, donandoci ‘intelligenza di discernere il bene e il male. La Chiesa esorta tutti, indistintamente, a vivere la propria fede, a conoscere Dio: dobbiamo accogliere tutti allo stesso modo".
Poi sui rapporti tra persone dello stesso sesso e sul’istituto della famiglia, Don Sabatino continua: "Il Signore ha creato ‘amore tra ‘uomo e la donna, questo amore è insieme unito e procreativo: solo nel’atto umano, vissuto dopo il matrimonio, questa unione si fonde e diventa procreazione. ‘uomo e la donna, nel disegno di Dio, stanno insieme per costruire una famiglia: non potendo esserci procreazione nelle unioni omosessuali, non si rispecchia tale istituzione così come creata da Gesù Cristo. Non una scelta contro di loro: non possiamo modificare ciò che Dio ha istituito. Certo nulla vieta loro di vivere u’amicizia, non cadendo in tentazione così come ‘eterosessuale prima del matrimonio. Chiara è ‘impossibilità, da parte nostra, di accettare coppie di fatto, unioni omosessuali, non essendo stabilito ciò nel progetto Divino".
Prosegue con un appello: "Non sentitevi esclusi, additati, assolutamente, accostatevi alla Chiesa! Dio è dalla parte degli ultimi, il Suo interesse è redimerli, condurli sulla retta via: Egli illumina, aiuta a capire affinché ognuno possa mostrare il meglio di se. Quanti di voi hanno tante belle caratteristiche da mettere a frutto".
Infine si rivolge alla società che evita questa realtà: "La cosa più importante che si possa offrire loro è una grande e vera amicizia: devono sentirsi come tutti, voluti bene, rispettati!".