Il 52% degli italiani è favorevole alla caduta dei tabù verso l’omosessualità e il 67% al riconoscimento per le coppie di fatto degli stessi diritti di quelle sposate. Il dato emerge da un sondaggio Eurisko presentato stamattina, e commissionato dalla Tavola Valdese.
Una delle 52 coppie pacsata a Roma al PACS Day
“E’ esattamente quello che noi chiediamo – osserva il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – Le maggiori associazioni gay e lesbiche del paese chiedono l’approvazione della proposta di legge sul Patto civile di solidarietà (Pacs), un istituto diverso e distinto dal matrimonio, che riconosca diritti e doveri reciproci alle coppie, anche dello stesso sesso, che vorranno accedervi. Il dato Eurisko è coerente con i risultati di tutte le altre indagini sull’argomento. La maggiore differenza tra l’Italia e gli altri paesi europei, come Francia, Germania, Inghilterra, e tra poco la Spagna, in cui sono già state approvate leggi sulle coppie gay, sta piuttosto nell’apertura della classe politica. Quella italiana è, su questi temi, in gran parte arretrata e antimoderna, e ha un atteggiamento acritico e deferente verso le gerarchie religiose che in tutto il mondo si oppongono all’avanzamento delle libertà e dei diritti delle persone in campo affettivo e sessuale”.
“Ci fa piacere che la chiesa valdese abbia deciso di approfondire temi come il rapporto tra religiosità e scelte etiche degli italiani — continua Lo Giudice – Da anni Arcigay invita a devolvere l’8 per mille dell’Irpef a questa chiesa, in quanto fautrice di una politica laica e più rispettosa dei diritti di tutti”.
Una legge sul Patto civile di solidarietà garantirebbe a due persone, che scelgano di condividere una parte importante della propria vita, una serie di responsabilità e diritti reciproci: assistersi liberamente in ospedale in caso di malattia, prendere decisioni importanti sulla salute del partner in caso di sua incapacità, ereditare reciprocamente senza gli svantaggi di un testamento, ricevere la pensione di reversibilità, essere tutelati in caso di separazione, godere della miriade di diritti e agevolazioni concesse alle coppie eterosessuali sposate.
La proposta di legge è stata presentata da Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario Arcigay, e sottoscritta da 161 deputati di molte forze politiche. La relativa discussione parlamentare e persino la preliminare indagine conoscitiva sono però tenute ingiustificatamente ferme alla commissione Giustizia della Camera dei deputati.
Sono 13 gli stati europei che riconoscono già, in forme diverse, le unioni dello stesso sesso: Danimarca, Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Islanda, Portogallo. Tra questi l’Olanda e il Belgio hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie del medesimo sesso, come si sta apprestando a fare la Spagna, ma le regioni spagnole di Catalogna, Valencia, Aragona e Navarra prevedono già il riconoscimento delle convivenze gay.