Un premio per chi, in radio o in Tv, offra un’immagine positiva della famiglia “come società naturale fondata sul matrimonio tra persone di sesso diverso, ai sensi del’art. 29 della Costituzione”.
É una vera e propria manipolazione della Costituzione italiana quella contenuta nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri, datato 10 maggio e pubblicato il 4 giugno sulla Gazzetta ufficiale, che istituisce il premio "La famiglia, u’immagine per la società", a firma del sottosegretario della Presidenza del Consiglio Gianni Letta, del vicepremier Gianfranco Fini e del ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi.
"Siamo in piena logica da Minculpop — commenta il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice — Come il ministero della Cultura popolare istituito dal regime fascista, il governo pretende di condizionare pesantemente, attraverso un meccanismo di prebende e punizioni, l’immagine che i mass media danno del paese. É sintomatico che sotto il titolo ‘La famiglia, u’immagine per la società’ si intenda premiare non chi sappia mostrare l’effettiva e concreta situazione delle famiglie italiane, ma chi costruisca modelli che il governo consideri utili a indottrinare l’opinione pubblica mostrando solo un aspetto della società italiana".
"É poi sconcertante — prosegue il presidente di Arcigay — che quest’opera di falsificazione mediatica e di manipolazione dell’opinione pubblica sia basata su uno stravolgimento del testo della Costituzione italiana, con l’inserimento della formula ‘tra persone di sesso diverso’ del tutto assente dalla Carta costituzionale."
"Confermando la chiusura dottrinale di questo pontificato sui temi dell’etica sessuale e familiare — conclude Lo Giudice – papa Ratzinger ha ribadito proprio ieri il no del Vaticano alle coppie di fatto e l’affermazione di un’unica vera forma di matrimonio. Ma quello che il papa può legittimamente affermare nell’assoluta intangibilità della sua libertà religiosa, diventa una vera e propria liquidazione delle prerogative di autonomia e laicità dello stato ad opera del Governo italiano, sempre più alieno da un reale senso del valore delle istituzioni e della Costituzione del paese. Arcigay organizzerà una contestazione il giorno dell’assegnazione del premio".