Il “sì” di Emilio e Carlos primi sposi gay di Spagna

  

Da "La Repubblica" del 12.07.05 di ALESSANDRO OPPES
Il "sì" di Emilio e Carlos primi sposi gay di Spagna
Pedro Zerolo, dirigente del Psoe: "Stessi diritti, stessa dignità"

TRES CANTOS (MADRID) – Lui, Emilio, cinquantenne. L´altro lui, Carlos, sessantenne. Trent´anni di vita in comune e ora, finalmente, l´atteso momento del "sì, quiero", lo voglio. Le prime nozze gay della Spagna di Zapatero si celebrano nella modernissima sala consiliare del municipio di Tres Cantos, a una ventina di chilometri dal centro di Madrid. «Pensavamo a una cerimonia semplice», dicono timidi. Ma ad accoglierli ci sono più giornalisti e telecamere che parenti e amici. Il "giovane" della coppia, Emilio Menéndez, vetrinista in una catena di grandi magazzini, indossa una vistosa polo arancione sotto l´abito beige. Carlos Baturím, psichiatra, newyorchese di nascita ma da tempo naturalizzato spagnolo, porta camicia e pantaloni bianchi e una giacca a righine bianche e azzurre. L´amministrazione locale è guidata da un sindaco donna rappresentante di una lista civica alleata con il Partito popolare. Ma, per amicizia, e perché così era logico che fosse, l´officiante è il portavoce di Izquierda Unida, José Luis Martínez Cestao.

Cestao svolge la pratica con il massimo di sobrietà. Legge i tre articoli del codice civile appena modificati, che fanno riferimento ai diritti e doveri dei coniugi, e poi pronuncia le domande di rito: Emilio, vuoi contrarre matrimonio con Carlos? Carlos, vuoi contrarre matrimonio con Emilio? Al "sì, lo voglio" dei due fidanzati, che si scambiano sguardi d´intesa, il celebrante pronuncia il fatidico: «Vi dichiaro uniti in matrimonio». Dal consigliere di Izquierda Unida, solo una piccola concessione al "momento storico" rappresentato da «questo passo che, anche se sembra piccolo, significa qualcosa di enorme per la nostra società».

Scambio di fedi e abbraccio caloroso, per la delusione dei fotografi che reclamavano il bacio appassionato, sotto lo sguardo benevolo della mamma ottantanovenne di Emilio, che ha regalato agli sposi il viaggio di luna di miele, una crociera nell´Egeo e nell´Adriatico. Tra gli invitati, Pedro Zerolo, dirigente di punta del Psoe di Zapatero, nella doppia veste di amico della coppia e di leader del movimento gay spagnolo: «Un giorno di pace e di felicità, e di trionfo del buon senso», dice soddisfatto. «Finalmente, in Spagna, tutti abbiamo gli stessi diritti e la stessa dignità». Fuori, sotto una pioggia di riso che rimbalza sui microfoni e sugli obiettivi delle telecamere, Emilio e Carlos sorridono ormai distesi: «Eravamo già una famiglia, da quel giorno di trent´anni fa in cui ci conoscemmo in un bar di Madrid. Da oggi, siamo un po´ più famiglia. Ma non pensiamo di adottare figli. Ormai siamo troppo anziani».


  •