Essere cittadini significa poter partecipare pienamente e liberamente alla vita sociale e politica della comunità civile in cui si è inseriti, senza alcuna restrizione o limitazione che impedisca all’individuo la piena realizzazione della propria personalità.
Il diritto di cittadinanza si compone di molti diritti e richiede la loro piena ed effettiva attivazione perché possa configurarsi: in mancanza non si può parlare di un diritto di cittadinanza affievolito o parziale ma, purtroppo, semplicemente di assenza del diritto medesimo.
Un individuo che non può liberamente affermare e vivere la propria identità sessuale, che non può organizzare la propria vita secondo i propri principi etici o religiosi, che viene discriminato in base al censo, alla lingua, al sesso o alla razza, è un non cittadino!
Malgrado solenni dichiarazioni di principio e vincoli costituzionali, in Italia osserviamo quotidianamente episodi di negazione del diritto di cittadinanza nei quali sono coinvolti gli omosessuali e le donne, credenti acattolici ed extracomunitari, disoccupati e precarizzati. Fenomeni di discriminazione effettiva che si realizzano sia mediante divieti espliciti sia attraverso la non attivazione di diritti, quale quello agli affetti e alla famiglia, al lavoro o alla salute.
In un contesto politico sempre meno attento alla garanzia dei diritti civili e sociali e del diritto alla diversità, sempre più incentrato al controllo sociale e all’imposizione di modelli comportamentali precostituiti, ogni individuo è chiamato a farsi presidio democratico per la difesa dei principi di libertà ed uguaglianza e per l’affermazione del diritto alla piena realizzazione della personalità umana, anche soprattutto mediante il riconoscimento della cittadinanza.
Le Istituzioni, di contro, hanno il dovere di costruire e tutelare una sfera sociale e politica all’interno della quale possano liberamente concretizzarsi e svilupparsi i diritti che compongono la cittadinanza. Tutte le istituzioni e gli enti locali hanno il dovere di operare contro ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta, esplicita ed implicita che, negando la libertà e l’uguaglianza, nega la dignità umana, calpestandola.
A Napoli l’affermazione di una cittadinanza piena e completa è minacciata ed ostacolata non solo da espressioni culturali retrive e assolutiste che impongono modelli sociali obbligatori ma anche dall’assenza di sicurezza sociale ed economica. Le istituzioni locali, sotto questo aspetto, appaiono deficitarie, non riuscendo a garantire un adeguato livello dei servizi, efficaci politiche economiche ed occupazionali e riproponendo modelli sociali e comportamentali escludenti.
Arcigay Napoli — Circolo Culturale Antinoo ritiene necessario attivarsi affinché il diritto alla cittadinanza sia reso effettivo anche a Napoli e provincia, sollecitando le Istituzioni a sviluppare politiche inclusive per combattere ogni forma di discriminazione nel rispetto del diritto alla differenza.
A tal fine Arcigay Napoli propone l’istituzione di un Tavolo per la Cittadinanza contro le Discriminazioni, composto da tutte le realtà associative e politiche che intendono lottare per la tutela e l’affermazione dei diritti civili e sociali di ogni individuo, per la difesa della laicità dello stato e il diritto di ognuno a realizzare pienamente la propria personalità.
Il Tavolo della Cittadinanza contro le Discriminazioni si propone di sviluppare iniziative dirette per la concretizzazione e la tutela del diritto alla cittadinanza e di assolvere alla funzione di pungolo nei confronti delle istituzioni, monitorandone l’operato.
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