Antonio Di Pietro si impegna con le associazioni gay

  

“Il riconoscimento del’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge è una battaglia di civiltà”. Così Antonio Di Pietro risponde all’appello lanciato dalle organizzazioni del movimento glbt (gay, lesbico, bi e transessuale) italiano in vista delle primarie dell’Unione del prossimo 16 ottobre.

Di Pietro (3° da sx) al Mardi Gras in Versila 2005

Di Pietro (3° da sx) al Mardi Gras in Versila 2005

In una lettera indirizzata al presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice, e rivolta ai firmatari dell’appello (Arcigay, Arcilesbica, Coordinamento Omosessuali Credenti, Associazione Genitori di Omosessuali, Circolo Mario Mieli, Di’ Gay Project, MIT, Azione Trans e tante altre) il presidente dell’Italia dei Valori rilancia il suo impegno per realizzare "una nuova primavera dei diritti civili, come giustamente chiedono da anni con paziente tenacia e determinazione, ‘Arcigay e le altre associazioni gay, lesbiche bi e transessuali italiane.”

“Pur partendo infatti, da diverse esperienze e sensibilità, generalmente caratterizzate da un profondo attaccamento alla cultura ed ai valori tradizionali — spiega Di Pietro – noi di IdV, animati da uno sincero spirito liberale e democratico, riteniamo che in un Paese che si reputa civile come il nostro, non sia più rinviabile dare applicazione concreta al’articolo 3 della nostra bella Costituzione: il riconoscimento del’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

‘ una battaglia di civiltà. Se quindi, insieme agli altri partiti del’Unione, saremo chiamati alla guida del Paese, come abbiamo già manifestato pubblicamente ed in tempi non sospetti, coerentemente, per prima cosa daremo il nostro sostegno al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto attraverso il Pacs. Riteniamo infatti necessario che ‘Italia, in linea con le altre democrazie europee, si dia questo nuovo istituto giuridico, diverso dal matrimonio, per riconoscere le reciproche responsabilità tra persone anche dello stesso sesso, che hanno deciso di vivere insieme e disciplinare così i rapporti personali, patrimoniali, amministrativi della vita in comune di tantissimi italiani.

Parallelamente, occorrerà associare ‘adozione di tutta una serie di misure necessarie a combattere ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, per smantellare meschini pregiudizi, purtroppo ancora molto diffusi nella cultura del nostro paese. Sarà di conseguenza necessario, sostenere tutte quelle iniziative pratiche che possano promuovere una vera cultura del rispetto della diversità, del’accoglienza e delle pari opportunità.

Un preciso impegno, quindi ad adottare misure concrete, per passare (finalmente), dalle belle e generiche dichiarazioni di principio, ai fatti, sulla base di maturate e consapevoli scelte politiche.

Le Primarie del 16 ottobre alle quali mi sono candidato, proponendo un Patto etico con gli italiani per moralizzare la politica italiana, – conclude Antonio Di Pietro – saranno un primo importante appuntamento anche per il movimento omosessuale e transessuale italiano, per confrontarsi appunto sulle cose concrete da fare o non fare in un futuro governo del’Unione.“


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