Siamo d’accordo con Fini, la destra italiana è anomala

  
Gianfranco Fini, vicepremier e ministro degli Esteri

Gianfranco Fini, vicepremier e ministro degli Esteri

“Siamo d’accordo con Gianfranco Fini. L’introduzione in Italia di una legge sui Patti civili di solidarietà (Pacs), come già accaduto in quasi tutt’Europa, è giustificata dalla necessità di rimuovere le discriminazioni che attualmente negano i diritti civili individuali dei cittadini che danno vita ad un’unione di fatto. A dirlo il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, che torna sul dibattito in corso sul tema del riconoscimento e della tutela legale delle unioni civili.

“Ci preoccupano anzi il razzismo e la violenza contro la parità di diritti delle persone omosessuali presenti nelle dichiarazioni di altri esponenti del centrodestra italiano. La destra e le parti più retrograde della gerarchia cattolica vorrebbero lacerare la società civile italiana, dividendola tra cittadini di serie A e di serie B, normali e anormali, buoni e cattivi, famiglie sacre ed esecrabili. Questa destra rappresenta un’anomalia in Europa”.

In alcuni stati europei infatti sono state proprio maggioranze parlamentari e governi di centrodestra ad approvare leggi simili a quella sul Pacs proposta in Italia. E ancora più numerosi sono i partiti conservatori favorevoli a leggi sulle unioni civili, e che ospitano esponenti politici apertamente gay.

Il Partito popolare di José María Aznar, che propone le unioni civili come alternativa al matrimonio aperto a tutti e non esclusivamente eterosessuale del premier Zapatero, è infatti in buona compagnia. In Francia ad esempio è stata la maggioranza guidata dal conservatore Dominique De Villepin ad accrescere i diritti riconosciuti alle coppie unite in Pacs, rafforzando la legge approvata dal governo socialista. In Germania la Cdu di Angela Merkel è favorevole al mantenimento della legge già in vigore sulle partnership omosessuali, così come il partito democristiano olandese è per conservare l’estensione alle coppie gay e lesbiche della legge sul matrimonio. In Irlanda, uno dei pochissimi paesi europei insieme all’Italia a non avere ancora una legge sulle unioni civili, l’attuale proposta legislativa in materia arriva addirittura dal governo di centrodestra. E sempre una maggioranza di centrodestra ha approvato pochi mesi fa la legge sulle unioni civili in Slovenia, pur considerata insufficiente da parte delle organizzazioni omosessuali del paese.

In Europa sono complessivamente 15 gli stati che riconoscono già, in forme diverse, le unioni dello stesso sesso: Danimarca, Norvegia, Islanda, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Slovenia, Spagna, Portogallo. Tra questi Olanda, Belgio e Spagna hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie del medesimo sesso. Nell’America del Nord il Canada ha approvato l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, così come fa da tempo lo stato americano del Massachusetts. Altri due stati Usa, quelli del Vermont e del Connecticut, si sono invece dotati di leggi che riconoscono altrimenti le unioni omosessuali.


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