Per tutte le vittime dell’omofobia

  

Martedì 11 ottobre è stato inaugurato un giardino in memoria di Paolo Seganti, torturato e ucciso perché gay. Il giardino sorge nel luogo in cui è avvenuta l’aggressione, in via Val D’Ala 26.

In memoria di Paolo

In memoria di Paolo

“Sono passati tre mesi dalla morte di Paolo. Il suo omicidio ha profondamente scosso la comunità omosessuale. — dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay RomaPer questo abbiamo il dovere di non dimenticare e di combattere la discriminazione verso gli omosessuali: violenze, insulti e troppe volte aggressioni mortali. Negli ultimi dieci anni a Roma sono state uccise quaranta persone solo perché gay. E’ un triste primato per la nostra città.”

All’inaugurazione del giardino erano presenti centinaia di persone tra cui la madre di Paolo, Mariella Gramaglia, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Roma, i rappresentanti dell’associazione Roma Natura (ente che ha realizzato il giardino), Vanni Piccolo.

“Il giardino di Paolo sarà un simbolo della vita, della voglia di incontrarsi, confrontarsi e dialogare. Ma sarà anche il simbolo della lotta all’omofobia e a ogni forma di discriminazione – aggiunge Marrazzo — Per questo ci ritroveremo proprio qui il 27 gennaio, la giornata della memoria, per ricordare le molte vittime gay del nazifascismo: anche gli omosessuali, infatti, hanno subito la deportazione nei campi di concentramento.”

Nel giardino intitolato a Paolo una targa ricorda tutte le vittime dell’omofobia.

“E’ la prima targa di questo genere in Italia. — continua Marrazzo — Questa iniziativa vuole ricordare che l’omofobia è ben lontana dall’essere sconfitta. Centinaia di migliaia di persone ogni giorno subiscono violenze in famiglia, a scuola, al lavoro. In molti casi tacciono. Le istituzioni hanno il compito di non tacere, invece. Per questo chiediamo al Comune di Roma di essere accanto a noi nell’istituzione di un numero verde contro l’omofobia. Così si eviterebbero altre morti ingiuste”.


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