Per i risultati delle elezioni primarie dell’Unione dovremo aspettare ancora una settimana, ma si conoscono già gli esiti delle pre-primarie gay tra i candidati alla consultazione di domenica prossima.
I 7 candidati alle primarie dell’Unione
Nella coalizione di centrosinistra, infatti, l’ampliamento della parità di diritti per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali vince 6 a 1 contro la discriminazione, raccogliendo il consenso di sei su sette dei candidati alle primarie. Lo rende noto Arcigay, che nelle scorse settimane aveva sollecitato, insieme ad Arcilesbica e alle altre principali associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) italiane, il pronunciamento dei vari candidati sulle richieste contenute in un documento unitario.
Si sono infatti espressi, pur se in modi diversi, a favore di proposte come quella sui Pacs (Patti civili di solidarietà) o sull’adeguamento alle norme europee della legge contro le discriminazioni in ambito lavorativo, oltre a Romano Prodi, anche Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Ivan Scalfarotto, Alfonso Pecoraro Scanio e la “candidata senza volto” Simona Panzino. Unico ad essersi chiaramente opposto alle istanze della comunità lgbt Clemente Mastella.
“Apprezziamo la determinazione e la consapevolezza con cui, nonostante i furibondi e strumentali attacchi provenienti dalla parte più retrograda delle gerarchie ecclesiastiche e del mondo politico, quasi tutti i candidati alle primarie dell’Unione si sono schierati a favore di una maggiore eguaglianza dei nostri diritti — commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – Ci attendiamo che ciò si traduca in impegni precisi nel programma elettorale con cui il centrosinistra si candiderà a governare l’Italia. Solo così infatti potremo scegliere consapevolmente tra gli schieramenti che si confronteranno alle elezioni politiche del 2006. La nostra non è una scelta di campo preconcetta. Se e quando il centrodestra farà le sue primarie, Arcigay interpellerà i candidati di quello schieramento. Ci auguriamo che, come nel resto d’Europa, anche le forze politiche del centrodestra italiano sappiano smarcarsi dalle posizioni più ferocemente razziste che caratterizzano alcune sue componenti e compiere scelte per il rispetto di tutti i cittadini. Quelle che poniamo sono questioni di interesse collettivo, perché mirano ad ampliare la libertà e l’eguaglianza di tutte le persone, e a rafforzare i capisaldi di civiltà della società intera. Dispiace ovviamente l’opposizione di Mastella e siamo disponibili a discutere anche con lui, a primarie concluse, le nostre richieste”.
L’appello stilato dalle associazioni lgbt, e intitolato “Per una nuova primavera dei diritti civili” è articolato in quattro punti. Il primo chiede l’introduzione in Italia di una legge sui Pacs. Il secondo l’adozione di misure che contrastino attivamente il pregiudizio sociale anti-gay e promuovano una cultura del rispetto, anche tramite una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Il terzo è per la tutela della salute delle persone lgbt, anche attraverso la ripresa delle campagne mirate per la prevenzione dell’Aids e la riforma delle legge 164 sul cambio di sesso. Il quarto chiede un ruolo attivo dell’Italia sulla scena internazionale per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità ancora in vigore in decine di stati, e per il riconoscimento del diritto d’asilo nel nostro paese per gli stranieri perseguitati a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.
Alcuni candidati del centro sinistra, come Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Alfonso Pecoraro Scanio e Ivan Scalfarotto, si sono dichiarati favorevoli all’intero documento. Altri come Romano Prodi, Clemente Mastella e Simona Panzino, hanno reso note le proprie opinioni tramite pubbliche prese di posizione su alcune delle principali richieste delle organizzazioni lgbt. Le risposte degli esponenti politici, il testo dell’appello del movimento lgbt e l’elenco di tutte le associazioni che l’hanno sottoscritto sono visibili sul sito web Arcigay, all’indirizzo www.arcigay.it/primarie