Benvenuti a Glasgay! 2005

  

GLASGOW – Riscuote ancora grande successo Glasgay! il festival che si tiene ogni autunno a Glasgow e che celebra il mondo gay e lesbico e la cultura queer.

Portrait by Christopher Bowen

La grande novità di quest’anno è stata la durata del festival che, da due settimane, si è trasformato in un evento della durata di un mese. Agli spettacoli teatrali, i concerti, i film, i reading di prosa e poesia, si sono aggiunte infatti mostre di fotografia, pittura, fumetti e arte contemporanea presso la Q! Gallery, la prima galleria d’arte della Scozia dedicata agli artisti “queer” di tutto il mondo. Tra gli altri, la galleria – situata nella storica zona di Glasgow detta Saltmarket – ha presentato lavori del collettivo di Brighton Popchoc e del fotogiornalista Christopher Bowen. “Il festival è cresciuto, ed è diventato più maturo,” spiega Steven Thomson, produttore di Glasgay! e direttore della Q! Gallery, “quest’anno ha interessato 200 locali di Glasgow con spettacoli di alta qualità. Inoltre, le mostre presso la Q! Gallery sono state delle vere e proprie novità. È stato duro riuscire ad ottenere questo spazio, soprattutto perché è difficile ottenere fondi per un progetto simile dallo Scottish Arts Council.”

Anche quest’anno il programma del più grande festival queer d’Europa, ha presentato produzioni scozzesi come “Whatever Happened to Baby Jane?” musical tratto dal film con Bette Davis e Joan Crawford, diretto dal regista Kenny Miller; produzioni americane quali “Post Porn Love & Cuddle” di Annie Sprinkle e Elizabeth Stephens, ed europee con i norvegesi Mr Helium & The Holy Gliders e il loro “The Fairground Syndrome”.

Il programma 2005 è stato caratterizzato anche dalla presenza di spettacoli più impegnati sul piano politico rispetto a quelli dello scorso anno, come ad esempio “Kiss of the Spiderwoman” di Manuel Puig, prodotto dalla compagnia teatrale scozzese Tangerine Productions, che narra le vicissitudini di due detenuti, Molina e Valentin, il primo in carcere per corruzione di minorenne, il secondo per motivi politici. “Questo spettacolo ha anche voluto esaminare le condizioni dei detenuti in carcere, il trattamento riservato a un prigioniero politico e i temi della tolleranza e della giustizia,” Thomson racconta, “Questi sono tutti temi molto attuali, pensiamo a Guantanamo, e credo sia fondamentale analizzare come il mondo gay reagisca di fronte a tali questioni.”

Attraverso gli spettacoli di Glasgay! Thomson crede sia possibile creare ulteriore tolleranza e rispetto e portare al pubblico omosessuale e etero un messaggio, “Per superare i pregiudizi che esistono per esempio in Italia credo ci sia bisogno di produrre e promuovere ulteriori lavori di artisti omosessuali,” Thomson afferma, “in Scozia esistono ancora forti pregiudizi sul mondo omosessuale, ma con il nostro festival permettiamo alla gente di avere la possibilità di cambiare opinione e aprirsi di più. Con i nostri spettacoli ricordiamo al pubblico che bisogna spingersi oltre gli stereotipi quando si parla di mondo gay, lesbico e queer, e credo che anche il nostro governo, proprio grazie all’edizione 2005 del festival, abbia cominciato a considerare i gay come modelli di vita, come persone che hanno un ruolo importante al’interno della società."

Mentre l’edizione 2005 di Glasgay! si è conclusa, Thomson sta già lavorando a quella del prossimo anno con un progetto molto ambizioso, “Mi piacerebbe commissionare uno spettacolo per ensemble,“ anticipa, “e migliorare ulteriormente la qualità degli artisti britannici e internazionali in cartellone.” Visto il successo di quest’anno — il pubblico di Glasgay! è praticamente raddoppiato raggiungendo le 15.000 presenze — ci si può solo aspettare che Thomson riesca nel suo intento.

Per ulteriori informazioni sul festival consultare il sito

www.glasgay.co.uk


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