Pasolini, trent’anni dopo

  
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Tren’anni fa, nella notte tra ‘1 e il 2 novembre 1975, veniva ucciso Pier Paolo Pasolini. Il Comune di Roma per ricordare ‘intellettuale friulano ha realizzato un nuovo monumento al’idroscalo di Ostia, nel luogo in cui venne trovato il suo cadavere, ridotto a un ammasso di ossa e sangue.

La scultura che ricorda lo scrittore, collocata al’Idroscalo nel 1980, è stata «rimessa a nuovo» e inserita in un piccolo parco.

Citazioni delle opere del grande artista friuliano circondano il sentiero in pietra che conduce al monumento, mentre su alcune lastre di vertro affondate nel terreno sono riportate le produzioni del Pasolini scrittore, critico, regista e poeta. Ma questa non è la sola iniziativa con cui Roma rende omaggio a Pasolini.

Per ‘omicidio di Pier Paolo Pasolini esiste una veritá giudiziaria. Eppure, a tre decenni da quel delitto, natura e dinamica secondo molti non si è ancora fatta piena luce. Ricordando Pasolini, oggi il presidente del’Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, ha sostenuto: «È stato ucciso perchè aveva messo in luce le contraddizioni e i conflitti del suo tempo, perchè era una voce scomoda. È stato assassinato brutalmente perchè omosessuale». E ha sottolineato: «Per la comunitá gay la sua morte rappresenta ancora, a distanza di trenta anni, una ferita».

RIPARTE ‘INCHIESTA – Intanto, dopo che anche la terza inchiesta sulla morte dello scrittore, aperta 6 mesi fa dopo u’intervista rilasciata da Pino Pelosi al programma Rai «Ombre sul giallo», è stata archiviata, il Comune di Roma ha annunciato la sua intenzione di chiedere la riapertura delle indagini costituendosi come parte offesa. Secondo una ricostruzione delle indagini elaborata dal Campidoglio insieme al’avvocato Guido Calvi, giá legale di parte civile ai tempi del primo processo a Pelosi, e pubblicata su «Micromega» con la firma del’assessore alla Cultura, Gianni Borgna, e dello scrittore Carlo Lucarelli, Pier Paolo Pasolini non fu ucciso da Pino Pelosi la notte tra ‘1 e il 2 novembre al’Idroscalo di Ostia. Quel’omicidio non sarebbe satato il gesto di difesa di un minorenne rispetto al tentativo di violenza del poeta, ma un agguato premeditato, con lo scopo di uccidere una voce scomoda nel’Italia degli anni’70. ‘ipotesi formulata dal Comune, suffragata da diverse testimonianze inedite tra cui quella di Sergio Citti, verrá presentata alla Procura capitolina per chiedere la riapertura del’inchiesta sul’assassinio di Pasolini.


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