Rianimiamo la democrazia in Polonia: la Marcia non si ferma

  

La Marcia del’Uguaglianza di Poznan sabato pomeriggio ‘ stata interrotta dal’intervento della polizia.

Ecco un breve riepilogo dei fatti.

Un'immagine del Pride 2005 in Polonia

Un’immagine del Pride 2005 in Polonia

Nonostante la dimostrazione sia stata vietata dal sindaco e dal presidente della regione, le organizzatrici (s’, sono tutte donne!) hanno deciso di manifestare lo stesso. Alle 15 ci troviamo al punto di partenza. Siamo circa 3-400. La polizia ‘ gia sul posto. A circa cento metri da noi ” un gruppo di skin-head. In pochi minuti ci dividiamo striscioni e bandiere e andiamo avanti, per pochi metri purtroppo. Immediatamente la polizia forma due cordoni che ci chiudono in u’area ristretta. Non possiamo *marciare* in avanti, quindi cominciamo a girare in circolo, sempre scandendo slogan. Gli skin-head lanciano uova e altri oggetti. La polizia li lascia fare. Fortunatamente nessuno viene colpito gravemente. Alcune persone si affacciano alle finestre dei palazzi e battono le mani al ritmo dei nostri slogan. Compaiono su un balcone una bandiera europea e subito dopo una polacca, cosa che sucita il nostro entusiasmo e le grida xenofobe degli skin-head. Quando si fa buio accendiamo dei lumini. I cordoni si fanno sempre pi’ stretti. Alcuni improvvisano un sit-in di fronte ai poliziotti per impedirgli di avanzare e permettere agli altri di marciare ancora, sempre in circolo: il concetto ‘ che la Marcia non si ferma.

A un certo punto i poliziotti si staccano dai cordoni, vengono tra di noi e cominciano ad identificare i presenti. Cominciamo ad allontanarci. Riusciamo ad uscire dalla zona delimitata dai cordoni. Subito dopo la polizia attacca. Entrano in massa tra i manifestanti e trascinano tutti quelli che possono sui cellulari. Alcune ragazze vengono trascinate per i capelli. Altri solamente strattonati. Al’interno di un cellulare un ragazzo viene picchiato. I poliziotti rifiutano ripetutamente di lasciarsi identificare (su richiesta dei fermati). 64 persone vengono portate in vari commissariati. Per fortuna non requisiscono cellulari ne altri oggetti personali, si limitano al’identificazione ed al fermo. Dopo circa due ore vengono tutti rilasciati. Rischiano una pena fino ad un mese di reclusione e una multa fino a circa 1.300 euro.

Siamo tutti scioccati: non immaginavamo che si potesse arrivare fino a questo punto.

Dal 2001 al 2003 il Pride a Varsavia si era svolto regolarmente e in una forma molto pi’ simile (una festa piuttosto che una manifestazione politica) a quelli di Berlino, Parigi e europei in genere, che tanto terrorizzano i conservatori polacchi.

Ci sembrava un diritto ormai acquisito. Credevamo di poter solo andare avanti. Invece no.

Siamo allo stesso tempo estremamente determinati: dopo tre marce fermate/vietate nel 2004 (Cracovia, Varsavia e Poznan) e una svoltasi illegalmente, ma col sostegno del governo allora in carica e la protezione della polizia (Varsavia, giugno 2005) ‘ fondamentale che per la prima volta le organizzatrici abbiano deciso di andare fino in fondo.

Se ci negano un diritto noi ce lo prendiamo. Pacificamente. Ma ce lo prendiamo.

Nel’ambiente LGBT e progressista ” una mobilitazione generale, mai vista in precedenza.

Si ‘ appena costituito il Comitato Nazionale "Solidariet’ con Poznan" allo scopo di coordinare le proteste contro il divieto e la repressione della Marcia di Poznan.

Per cominciare sabato 26 e domenica 27 novembre a Poznan, Varsavia, Cracovia, Danzica, Elblag, Rzeszow, Torun, Lodz e altre citt’ si svolgeranno manifestazioni dal titolo "Rianimiamo la democrazia in Polonia. La Marcia non si ferma".

Abbiamo anche bisogno del’aiuto e del sostegno dal’estero, cio’ il vostro!
Vogliamo che ‘opinione pubblica di tutto il mondo condanni la violazione del diritto a manifestare che la minoranza LGBT polacca subisce ininterrottamente ormai da due anni.

Abbiamo preparato una petizione in difesa dei diritti umani ed in particolare della libert’ di espressione e di disaprovazione verso le possibili conseguenze legali che i fermati di sabato dovranno probabilmente subire.

A seguire il testo in inglese (con traduzione italiana) e gli indirizzi a cui inviarla firmata.

I tribunali non accettano corrisondenza via e-mail. Vi preghiamo di inviarla
ugualmente via fax o per posta

‘ importante che spediate LA VERSIONE INGLESE (e se preferite anche quella
italiana).

Su questo sito trovate una descrizione dettagliata degli eventi (in inglese)
con film e foto: www.pl.indymedia.org

Altre foto della Marcia:
http://www.kobiety-kobietom.com/galeria/thumbnails.php?album=253
http://zycie-jak-muzyka.blogspot.com/2005/11/marszgorzka-lekcja-dkracji.html
http://serwisy.gazeta.pl/fotografie/5,35076,3022623.html

Un grazie di cuore a nome del Comitato Nazionale "Solidariet’ con Poznan"


PETITION IN DEFENSE OF FREEDOM OF SPEECH AND BASIC HUMAN RIGHTS IN POLAND

RE: Police violence and repression: Equality March, Poznan, 19 November
2005.

I wish to express my protest against the repressive steps taken by the Polish police and politicians against the Equality March in Poznan. What happened in Poznan was a violation of human rights, a scandalous infringement against freedom of speech, which is the basis of democratic society.

The March was to be held on 19th November (the International Tolerance Day of UNESCO is 16th Nov). It was organized by a coalition of individuals coming from gay and lesbian organizations, feminists, anti-authoritarian circles and leftist and green parties from Poznan. It promoted the values of tolerance, diversity and equal rights for all.

The Poznan authorities declared the March of Equality illegal. They argued that "might be dangerous for the local community and buildings". The March was a peaceful demonstration promoting basic human rights included in both international and Polish law. As such, it should have been granted space and protection by the authorities. Instead – it was surrounded by a circle of policemen for about 2 hours, while he illegal counter demonstration of the radical rightwing youths, not legalized and not surrounded by the Police, shouted at the other march: "We will do with you, queers, what Hitler did with Jews". Police made no effort to stop the homophobic and anti-Semite protest by Mlodziez Wszechpolska.

Human right were violated twice. First – the ban. Efforts to prevent the March from taking place were a blatant violation of freedom of speech and of manifestation of political opinions. Second – the repression during and after the "illegal" event. 65 persons were arrested and detained, although none behaved violently. Many were also brutally dragged along the pavement. Some were beaten up in police cars. Many will have to appear in court, facing charges of participating in an "illegal" march. The possible punishment could be fines (up to 5000 PLN = 1200Euro) and/or arrest (up to a month).

I would like to express my protest against measures taken by the Polish authorities and Police during the Equality March and before it. The police repression directed at the participants and organizers constitute a series of violations of basic human rights of individuals participating in a peaceful demonstration. I support the organizers of the Poznan March and protest against any legal punishment they might face in the future for organizing this event – a peaceful manifestation in defense tolerance, diversity and equality.

You cannot practice democracy by breaking basic human rights!

Yours sincerely,
(signature)


PETIZIONE IN DIFESA DELLA LIBERT’ DI ESPRESSIONE E DEI DIRITTI UMANI IN POLONIA

In riferimento alla repressione violenta da parte della polizia della Marcia del’Uguaglianza a Poznan il 19 novembre 2005.

Con la presente intendo protestare contro la repressione perpetrata dalle forze del’ordine e dai politici polacchi ai danni della Marcia del’Uguaglianza di Poznan. Quanto accaduto a Poznan rappresenta una scandalosa violazione dei diritti umani, in particolare della libert’ di parola, fondamento delle societ’ democratiche.

La Marcia doveva svolgersi sabato 19, in occasione del Giorno Internazionale della Tolleranza indetto dal’UNESCO il 16 novembre. Era stata organizzata da un collettivo formato da appartenenti a gruppi LGBT e femministi, circoli di sinistra e ai Verdi di Poznan con lo scopo di promuovere la tolleranza verso la diversit’ e la parit’ dei diritti.

Le autorit’ di Poznan hanno dichiarato illegale la Marcia del’Uguaglianza suggerendo che ‘evento "avrebbe potuto rappresentare un pericolo per le persone e gli edifici". Lo scopo della dimostrazione era di promuovere i diritti fondamentali del’uomo, sanciti sia dal diritto polacco che da quello internazionale. In quanto tale le autorit’ avevano il dovere di garantire lo spazio e la protezione necessaria al suo regolare svolgimento. Al contrario, i partecipanti sono stati circondati da un cordone di poliziotti per circa due ore, mentre a pochi metri da loro giovani di estrema destra contromanifestavano illegalmente gridando "faremo di voi quello che Hitler ha fato degli ebrei" senza che la polizia intervenisse in alcun modo per cercare di interrompere la protesta omofobica e antisemita del gruppo Mlodziez Wszechpolska.

I diritti umani sono stati violati due volte.
Innanzitutto con il divieto a manifestare. I tentativi di impedire lo svolgimento della Marcia rappresentano una chiara violazione della libert’ di parola e di espressione delle proprie idee politiche.
In secondo luogo con la repressione del’evento "illegale". 65 persone sono state fermate e trattenute in commissariato pur non essendosi comportate in modo violento. Molti sono stati brutalmente trascinati dai poliziotti. Alcuni sono stati picchiati al’interno dei cellulari. Molti dovranno subire un processo per partecipazione a una manifestazione non autorizzata: rischiano una multa di 5000 zloty (circa 1200 euro) e fino a un mese di detenzione.

Con la presente esprimo la mia disapprovazione verso le misure prese dalle autorit’ e dalle forze del’ordine polacche durante e prima della Marcia del’Uguaglianza. La repressione della polizia nei confronti di partecipanti ed organizzatori viola il diritto fondamentale dei cittadini a prendere parte alle manifestazioni pacifiche. Intendo anche trasmettere il mio sostegno agli organizzatori della Marcia di Poznan e protestare contro ‘evenienza che in futuro subiscano conseguenze giudiziarie per aver organizzato ‘evento – una manifestazione pacifica in difesa della tolleranza verso ogni diversit’.

Dove si violano i diritti umani non ” democrazia!

In fede,
(firma)


(Tribunale Distrettuale di Poznan)

Sad Rejonowy,
ul. Mlynska 1a, 61-729 Poznan, Poland
tel. 00 48 61 852 73 81; (0048 61) 856-60-00
fax. (00 48 61) 852-65-88

(Tribunale Amministrativo di Poznan)

Wojewódzki Sąd Administracyjny w Poznaniu
ul. Ratajczaka 10/12, 61-815 Poznań
tel. (00 48 61) 8566 700, fax. (00 48 61) 8566 710

(Direzione Centrale della Polizia, Varsavia)

Komenda Główna Policji,
ul. Pulawska 148/150; 02-514 WARSZAWA
tel: 0048 22 6210251; fax: 0048 22 8488494
e-mail: [email protected]; [email protected]

Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia

via P.P.Rubens 20, 00197 ROMA
tel: 06.36204200; fax: 06.3217895
e-mail: [email protected]

Consolato Generale a Milano

c.so Vercelli, 56, 20145 MILANO
tel: 02.48018978, 02.48019084, 02.48019312; fax: 02.48020345
e-mail: [email protected]


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