La Margherita non firma il trattato di Pacs e il tira e molla sulle unioni civili al tavolo programmatico del’Unione, ormai sconfinato nel grottesco, potrà trovare soluzione solo oggi nella riunione conclusiva dei segretari dei partiti del centrosinistra.
Anche ieri infatti il previsto incontro risolutivo del tavolo si è concluso senza un accordo sul’argomento. Il persistente nodo è che Francesco Rutelli non vuole che sia usata la parola Pacs, sgradita alla conferenza episcopale, né che nel futuro programma di governo compaia ‘espressione "orientamento sessuale", che sarebbe come ammettere nero su bianco ‘esistenza di gay e lesbiche. Il tutto è reso ancora meno comprensibile dal fatto che il medesimo Rutelli, parlando proprio ieri a Radio anbc’io, ha sostenuto che "in Italia non faremo mai come in Spagna, ma allo stesso tempo dobbiamo eliminare ogni discriminazione verso gli omosessuali e riconoscere diritti alle coppie gay come a quelle eterosessuali di darsi reciproca assistenza, come quella previdenziale e sanitaria".
Dunque qual è il problema? Secondo Daniele Capezzone (Rosa nel pugno) è che la Margherita, con qualche bisticcio vegetale, punta alla "strategia del carciofo e a spolpare foglia dopo foglia anche i Pacs, che sono già una mediazione moderatissima e ragionevolissima, per poi presentarsi al cardinale Ruini e dire:’Ha visto, eminenza, che abbiamo lavorato bene anche stavolta’".
Al cardinal Ruini rivolge in tivù (a Otto e mezzo) un invito a "discutere di Pacs" anche il segretario Ds Piero Fassino. E il cardinale potrebbe accettarlo, anche perché il partito di Rutelli non lo sta servendo granché bene, visto che a furia di porre veti e paletti lessicali ha finito col suscitare reazioni di insofferenza in buona parte degli alleati, e che il testo sulle unioni civili arriva oggi alla riunione dei leader del centrosinistra nella versione originaria che la Margherita in un primo tempo pareva riuscita a "limare" a proprio favore. Inoltre Rosa nel pugno e Verdi, a bilanciare i capricci degli alleati cattolici, hanno già fatto sapere di avere pronte proposte in grado di riaprire il dibattito sul tema delle coppie di fatto, il che rischierebbe perfino di far slittare la firma solenne e collettiva del programma del’Unione annunciata per dopodomani.
"La Margherita – chiosa la deputata del Prc Titti De Simone – sta tenendo un comportamento sbagliato e incomprensibile e Rutelli si sta facendo ridere dietro da tutta ‘Europa. Cosa ‘è che gli fa paura nel’espressione’orientamento sessual’?".
Ieri era al’estero (in visita in Germania) ma non deve aver riso molto Romano Prodi, che alla fine ha dovuto svolgere il ruolo di mediatore anche in trasferta. È stato lui a fare un giro di telefonate ai leader del’Unione, Rutelli compreso, e ad annunciare poi che i nodi saranno sciolti nel vertice di oggi e che "non ci dovrebbero essere sorprese". ‘altro canto, come ha ricordato ieri il parlamentare Ds Franco Grillini, primo firmatario della proposta di legge sui Pacs presentata in questa legislatura, ‘è da parte di Prodi "un impegno preciso a proposito di una legge che risolve le questioni delle persone che convivono nelle unioni di fatto". Ciò che sottolinea drammaticamente ‘assurdo provincialismo della politica italiana è comunque il fatto che su un tema apparentemente semplice come questo si sprechino energie perfino maggiori di quelle necessarie per arrivare a un accordo su questione decisamente più corpose come ‘Iraq o il nucleare. Fortuna, vien da dire, che abbiamo una destra bugiarda e demagoga a tirarci su di morale. E il Pacs è indubbiamente una questione che ne stimola le inveterate tendenze alla menzogna.
‘altro ieri era stato Berlusconi in persona a spararla grossa, sostenendo che per tutelare le coppie di fatto è già sufficiente il codice civile così co’è, e ieri gli è andato dietro il presidente della camera Casini, cacciando la stessa balla in qualità di ospite del Dopo Tg1. "Esiste il problema di tutelare giuridicamente le coppie di fatto – ha detto appunto Casini – ma questo già capita nel codice civile e non ‘è bisogno di nuove regolamentazioni". Strano che migliaia di coppie conviventi non ‘avessero mai scoperto. Quanto ai Pacs, sostiene Casini, "sono il primo passo verso la famiglia omosessuale, che famiglia non può essere perché è una contraddizione in termini" e conducono verso la "deriva spagnola". Che ormai, dice ancora il presidente della camera, è pure un p’ deriva pugliese per via della legge regionale voluta da Nichi Vendola che riconosce diritti anche alle coppie di fatto. Ma la deriva italiana dove la mettiamo?.